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  • Pellè: 'Sentivo di dover dare di più a questa piazza, ecco perché sono tornato al Parma'

    Pellè: 'Sentivo di dover dare di più a questa piazza, ecco perché sono tornato al Parma'

    Graziano Pellè si presenta in conferenza stampa come nuovo giocatore del Parma: "Per quanto riguarda la condizione, nonostante abbia terminato la stagione a fine anno, ho lavorato e mi sono tenuto pronto. Poi con la squadra è sempre un'altra cosa, bisogna essere intelligenti a entrare e dare una mano al momento giusto. Deve decidere il mister, siamo tutti a disposizione e spero di fare bene senza alibi".

    CINA - "La scelta di andare lì era la migliore che poteva capitarmi. Quando uno è un professionista dà il massimo ovunque sia, avevo raggiunto una maturità tale da rispettare un campionato che è al di sotto di quelli europei. Gli allenamenti sono sempre intensi con ragazzi che danno il meglio, avevo allenatori come Magath, una specie di Zeman con cui si doveva correre e lavorare. E' una cosa molto personale, ho sempre dato il massimo".

    SITUAZIONE PARMA - "Sono arrivato in un momento particolare, ma ne ero ben consapevole. Sono felicissimo di essere arrivato, ringrazio il direttore, la società: è una scelta che ho voluto fortemente. Sono positivo, il calcio cambia da un momento all'altro. Siamo in una situazione negativa e possiamo solo svoltare in positivo. Cercherò di aiutare, sia a livello calcistico che mentale".

    PRESSIONE - "Io sono uno a cui piace, spero passino tempi migliori ma il calcio è questo, sei sotto pressione ogni domenica ed è parte del nostro lavoro. Bisogna viverla in modo positivo. Sono molto convinto di approcciare il tutto in maniera positiva: siamo in tanti, non è il singolo che fa svoltare".

    CAMBIAMENTO - "Ho trovato l'equilibrio giusto subito dopo il Parma, mi impegnavo tanto, facevo abbastanza bene con Giovinco, ho raggiunto la maturità per capire cosa fare. Sono abbastanza cambiato, sono più completo".

    SERIE A - "Come la ritrovo? E' un periodo particolare in tutto il mondo, non la situazione migliore. La Serie A era in una fase di crescita, stava cambiando mentalità e investendo su strutture e altre cose che fanno la differenza. E' sempre affascinante, uno dei campionati più combattuti".

    D'AVERSA - "Le decisioni sul campo le prende il mister, noi siamo a disposizione. D'Aversa è uno molto testardo, gli piace fare le cose per bene, pretende il massimo dagli allenamenti. Allenatori bravi ne ho avuto, quando ne hai così la differenza è tanta, con questa voglia di arrivare al campo e allenarsi. Lui ha idee chiare pur essendo giovane, il modulo lo decide lui ma noi dobbiamo lavorare tanto ed eseguire cosa ci chiede".

    PERCHE HA SCELTO IL PARMA - "Subito dopo l'ultima partita ho avuto una serie di chiamate. Ho aspettato un po' per prendere la scelta giusta. Il Parma mi ha mostrato più voglia, non bisogno. A Parma sono stato tempo fa, ho lasciato metà lavoro fatto e sono orgoglioso, mi piace dare alle persone ciò che ti trasmettono: penso di dover dare di più a questa piazza".

    CINA - "Come è stato vissuto lì questo momento? Lì è partito in inverno e in quel periodo non si giocava, eravamo in ritiro all'estero e quando siamo tornati la situazione era migliorata. Si conosce il regime che c'è in Cina, c'è un grande rispetto delle regole, sono un popolo enorme e hanno rispettato al massimo le regole cercando di far passare il periodo. Quando sono tornato, nonostante i controlli severi e la quarantena, abbiamo giocato in una bolla per cinque mesi: eravamo in una struttura, non è stato facile ma non lo è stato per nessuno".

    RITORNO IN A - "Non vorrei fare previsioni prima di dimostrarlo, proverò a fare il massimo e poi a fine anno ne riparleremo. Spero di aver portato qualcosa in più. Per quanto riguarda i ritorni, il calcio non è solo fisico o talento, ma anche una questione mentale e la gestione dei momenti positivi o negativi. Penso di aver avuto una apertura mentale da poter gestire al meglio questi sbalzi che il calcio porta ad avere".

    ZIRKZEE - "L'ho ringraziato di persona, vivendo lui vicino a Rotterdam io avevo fatto abbastanza bene al Feyenoord e sono contento sia stato uno dei suoi giocatori favoriti. E' un giocatore di qualità, con prestanza fisica, ma è giovane e siamo tutti noi che dobbiamo cercare di migliorarlo: deve impegnarsi, dimostrare voglia di migliorare. Non deve essere solo una questione sua, ma di tutti che dobbiamo fare bene: chi gioca gioca, siamo tanti in attacco, dobbiamo cercare di dare il massimo, sono tutti bravi. Dobbiamo aiutarci per fare il massimo per la squadra".

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