ZUMAPRESS.com
Pedrola, l'oro della Sampdoria: 'Era l'opzione migliore, qui per crescere. Voglio subito la A'
"La Samp era l’opzione migliore, mi hanno parlato del progetto che prevede il ritorno in A, è qualcosa di affascinante e unico, una sfida da cogliere" prosegue lo spagnolo, prodotto della Cantera blaugrana. "Non era un’opportunità come tutte le altre. E poi parliamo di un club storico, che ha un passato importante anche a livello europeo. Posso imparare una lingua e una cultura nuova, era il momento giusto per svoltare".
Quali sono i capisaldi di Pedrola? "Umiltà e rispetto sono i valori che mi hanno insegnato e che ho ritrovato qui. Come calciatore, invece, tiqui taca, gioco veloce, palla a terra e ciò mi ha facilitato alla Sampdoria. Pirlo? Il mio mister è stato un grande a livello internazionale. Da Pirlo ho avuto un grande aiuto anche nella gestione della fase difensiva, nel Barcellona non era così sviluppata. E poi qui l’intensità degli allenamenti è pazzesca".
A Genova si è subito ambientato, trovando alcuni amici: "Yepes, innanzitutto. Parliamo la stessa lingua: prezioso sin dal primo giorno. E poi Facundo Gonzalez, abbiamo giocato per anni insieme nelle giovanili dell’Espanyol. La pressione? Lei parla a uno che ha giocato nella catera del Barcellona, so bene cosa voglia dire indossare la maglia di un club importante. Supereremo questo ostacolo".
Quali sono i suoi obiettivi? "La Serie A, vorrei centrare subito la promozione. Vogliamo ritornare là in fretta. Il club punta a farcela in due anni? Noi vogliamo provarci adesso, anche se la strada è complicata, ho visto squadre molto forti come Parma, Cremonese e Palermo. A livello personale? Ho vent’anni posso crescere ancora tanto. La difficoltà sarà mantenere questa reputazione. Come modelli, Neymar è il più grande, mi sarebbe piaciuto se fosse rimasto al Barcellona. Seguo molto la Premier, oggi mi piacciono olto Mitoma del Brighton e Martinelli dell’Arsenal".
Pedrola è arrivato al calcio per caso: "Avevo uno zio arbitro, ma i miei non erano interessati a questo mondo. Da piccolo giocavo anche con le bambine, finché un giorno ho sentito una scarica di adrenalina ed è iniziato tutto. I miei fratelli hanno seguito la mia squadra, uno gioca nell’Espanyol, l’alto in un college negli Stati Uniti".