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  • Pazzini e il tabù degli italiani al Levante

    Pazzini e il tabù degli italiani al Levante

    • Giorgio Baratto
    Ha impiegato solo 12 minuti Giampaolo Pazzini per mantenere la promessa fatta non appena messo piede in Spagna: "Sono venuto al Levante per fare gol non per fare il turista". Che il 33enne toscano sia sbarcato a Valencia per dare il suo contributo per la salvezza della squadra granota lo hanno capito i tifosi che sabato pomeriggio hanno visto i suoi beniamini pareggiare contro un Real Madrid che, a soli dieci giorni dalla sfida decisiva di Champions contro il PSG, è sembrato non aver ancora risolto i problemi in cui naviga.

    IL PROBLEMA DEL GOL - Nelle intenzioni del tecnico del Levante Muñiz l'arrivo dell'ex di Atalanta, Fiorentina, Sampdoria, Inter, Milan e, per ultimo, Verona, fa parte della ricetta per risolvere il problema del gol della squadra della comunità valenciana, solo 20 reti in 22 partite in campionato, e conquistare la salvezza che il neopromosso Levante vuole tornare a meritarsi, come ha fatto nelle cinque stagioni dal 2010 al 2015, con tanto di qualificazione per l'Europa League nel campionato 2011/12. Non è la prima volta  che il Levante cerca la risposta ai propri problemi scegliendo un giocatore italiano. Solo due stagioni fa era stata la volta di Giuseppe Rossi, sbarcato a Valencia dalla Fiorentina nel mese di gennaio, ha mettere la sua classe a disposizione della agognata salvezza. Non ebbe fortuna. Nonostante i suoi 6 gol in 17 apparizioni, il Levante si classificò ultimo. Ora a Pazzini tocca, come si dice da queste parti, dare la "vuelta a la tortilla".

    LEVANTE CHIAMA ITALIA - Il legame che lega il Levante all'Italia, in ogni caso, ha origini lontane. Quando sulla panchina della squadra granota sedette Gianni De Biasi, nel corso della stagione 2007/08, la pattuglia italiana era formata, oltre che dall'allenatore, da ben 4 giocatori: Damiano Tommasi, Christian Riganò, Bruno Cirillo e Marco Storari. C'è da dire che non fu una buona annata quella del Levante italiano, a fine stagione arrivò l'ultimo posto e la conseguente retrocessione in Segunda. L'anno successivo di italiani nella rosa del Levante non era rimasta traccia, e fu così fino alla stagione 2012/13, quando al Ciutat de Valencia misero piede il difensore Massimo Volta, che giocò solo 4 partite in Coppa del Re, e l'attaccante Robert Acquafresca. Fu l'anno in cui il Levante disputò per la prima volta nella sua storia una competizione europea. Eliminato agli ottavi di finale dal Rubin Kazan. Curioso notare che a difendere i pali di quel Levante, allenato da Ignacio Martinez, c'era Keylor Navas, il portiere del Real a cui Giampaolo Pazzini ha segnato il suo primo gol in Liga.

    "NOTTE DA SOGNO" - A fine partita il "Pazzo" non poteva essere più felice anche se non è riuscito a nascondere la fame dell'attaccante di razza: "Non avrei potuto sognare un debutto migliore - ha spiegato l'ex-attaccante di Inter e Milan - Sono felice per la squadra, anche se mi sarebbe piaciuto vincere, dico la verità". Con i gol di Pazzini la vittoria arriverà presto, almeno così credono i tifosi del Levante, anche perché sarebbe ora che l'esperienza dei granota con i giocatori italiani sia per una volta positiva. Se non altro, oltre al gol, l'attaccante italiano a fine partita aveva fatto insinuare nella testa dei suoi nuovi tifosi una domanda a cui cercavano a più riprese una risposta: "Perché Pazzini festeggia i gol con quel gesto agli occhi?" Avranno tempo per scoprirlo e, si augurano, per veder il "Pazzo" indicarsi gli occhi molte altre volte ancora da qui a giugno.

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