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    L'Inter è ancora pazza: rimonta il Torino e lancia la sfida scudetto

    L'Inter è ancora pazza: rimonta il Torino e lancia la sfida scudetto

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Cambiano gli allenatori, ma non l’Inter che rimane pazza. E pazienza se il 4-2 finale è un punteggio esagerato, ripensando al brutto primo tempo dei nerazzurri. Colpiti ma non affondati dal legittimo 2-0 del Torino all’inizio della ripresa, Lukaku e compagni alla fine meritano i tre punti per la rabbia con cui si ribellano a una sconfitta tanto grave, quanto apparentemente inevitabile fino a quel punto.

    Diciamo Lukaku, non Handanovic e compagni, perché è proprio il centravanti belga a suonare la riscossa, prima propiziando la rete della speranza di Sanchez, poi firmando la doppietta del sorpasso e infine mandando in gol l’ultimo arrivato Lautaro. Nessuna ingiustizia, quindi, ma soltanto lo strapotere fisico, tecnico e psicologico dei nerazzurri che alla distanza cancellano l’ottima partenza del Torino, ancora una volta beffato e scavalcato nel finale.   

    NE’ GIAMPAOLO NE’ BELOTTI Già privo di Giampaolo, bloccato a casa dal virus, il Torino pochi minuti prima dell’inizio perde nel riscaldamento anche il capitano Belotti. Via libera, quindi, a Zaza che si piazza al fianco di Verdi nel 3-5-2 granata, e fa capire subito di non voler fare rimpiangere il capitano. Proprio Zaza, infatti, è bravo a sfruttare un assist di Verdi, sfiorando il gol nella prima occasione della partita. E’ il classico campanello d’allarme che però non spaventa una strana Inter, un po’ perché Conte, pensando alla sfida di mercoledì contro il Real Madrid, si affida al turnover e un po’ perché i titolari rimasti, a cominciare da Vidal, giocano a basso ritmo, troppo in orizzontale, con una serie di errori gravi in fase di disimpegno e di impostazione. 

    SCENA MUTA INTER Lukaku, stavolta al fianco di Sanchez, preferito a Lautaro Martinez, finisce tre volte in fuorigioco, ma almeno ci prova. Chi gioca alle sue spalle, invece, fa scena muta come i due esterni Hakimi e Young, che non vanno mai sul fondo per crossare al centro. I problemi, comunque, sono in tutte le zone del campo: in difesa dove D’Ambrosio e Ranocchia sostituiscono Skriniar e De Vrji in linea con Bastoni, ma ancora di più di mezzo al campo perché Gagliardini, vertice basso, fatica a fare filtro davanti a Rincon e compagni, Barella si inserisce poco, mentre Vidal più avanzato del solito non si vede mai. 

    CONTROPIEDE ZAZA Di fronte a questa Inter lenta e imprecisa che in tutto il primo tempo non impegna mai Sirigu, il Torino ha il merito di non limitarsi a difendere il punticino di partenza, perché appena può parte in contropiede, con la velocità di Singo a destra e Ansaldi a sinistra e ogni volta si dimostra pericoloso, esaltando i soliti riflessi di Handanovic. Nemmeno l’infortunio di Verdi, rilevato da Bonazzoli quasi allo scadere del primo tempo, condiziona il Torino che proprio allo scadere del secondo minuto di recupero trova il meritato vantaggio grazie a un perfetto sinistro di Zaza, smarcato da un tacco di Meitè, bravo a sfruttare un errato controllo di Sanchez. E’ il primo gol in campionato per Zaza, che va a festeggiare Belotti in panchina.

    BOTTA E RISPOSTA La reazione dell’Inter arriva puntuale all’inizio della ripresa, ma nel primo rovesciamento di fronte il Torino ottiene un faticoso raddoppio, perché soltanto il Var richiama l’arbitro La Penna che dopo aver rivisto un sospetto contatto tra Young e Singo concede il rigore ai granata. Senza lo specialista Belotti è l’ex Ansaldi a firmare il 2-0 che sembra affossare l’Inter. Sembra, perché proprio nel momento più difficile, la squadra nerazzurra si sveglia con la rabbia e l’orgoglio delle sue giornate migliori. Lukaku colpisce la traversa e sul pallone che rimbalza in mezzo all’area Sanchez è il più svelto a colpirlo con un destro imprendibile per Sirigu. Lautaro e Skriniar al posto di Gagliardini e D’Ambrosio sono le successive mosse di Conte che finalmente rivede il furore nell’Inter, premiato dal pareggio costruito proprio dal nuovo tridente offensivo. Lautaro smarca Sanchez che dalla destra rimette al centro dove Lukaku precede tutti e firma un incredibile 2-2e così in 4’ l’Inter passa dall’inferno al purgatorio.

    VAR PROTAGONISTA Il paradiso può attendere qualche minuto in più quando il Var torna protagonista, invitando l’arbitro a osservare il monitor sul campo, che lo convince a punire con il rigore un intervento di Nkoulou su Hakimi. E dal dischetto Lukaku trasforma firmando il 3-2 della rimonta. Potrebbe bastare così, ma l’Inter non si accontenta e affonda nelle rovine del Toro ormai seduto, con la velocità soltanto sognata nel primo tempo. Perisic, appena entrato al posto di Young, smarca Lukaku che vola sulla sinistra e crossa al centro dove Lautaro segna indisturbato il gol del 4-2. E stavolta basta e avanza così, per rimanere nella scia della grande rivale Juventus. 

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    IL TABELLINO

    Inter-Torino 4-2

    Assist: 47’ Meite (T), 22’ s.t. Sanchez (I), 44' s.t. Lukaku (I)

    Marcatori: 47’ Zaza (T), 17’ s.t. Ansaldi (rig), 19’ s.t. Sanchez (I), 22’ s.t. Lukaku (I), 39’ s.t. Lukaku (rig), 44’ s.t. Lautaro

    Inter: Handanovic; D’Ambrosio (dal 20’ s.t. Skriniar), Ranocchia (dal 29’ s.t. de Vrij), Bastoni; Hakimi, Gagliardini (dal 20’ s.t. Lautaro), Vidal, Young (dal 29’ s.t. Perisic); Barella; Lukaku, Sanchez (dal 41’ s.t. Nainggolan).

    Torino: Sirigu; Lyanco, Nkoulou, Bremer; Singo, Maite, Rincon (dal 41’ s.t. Edera), Linetty, Ansaldi; Verdi (dal 42’ Bonazzoli), Zaza (dal 48’ s.t. Millico).

    Ammoniti: Verdi (T), D’Ambrosio (I), Bastoni (I), Young (I), Singo (T)

    Espulsi:

    Arbitro: Federico La Penna (della Sezione di Roma)

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