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Parma, con questo Gervinho non sei da Europa! Il bis di Pavoletti salva Maran
Il Cagliari era giunto al match come all'ultima spiaggia o quasi. La classifica piangeva (21 punti appena) e la panchina di Maran scottava. Vincere o morire. O giù di lì. Il tecnico doveva rinunciare a Romagna, Cerri, Faragò, Cacciatore, Birsa, Thereau, oltre ai lungodegenti Klavan e Castro. A sorpresa, Maran ha preferito Padoin e Cigarini a Srna e Bradaric e varato il consueto 4-3-1-2, con Barella incursione tra le linee alle spalle della coppia Pavoletti-Joao Pedro. D'Aversa non aveva problemi di classifica, i 29 punti del Parma sono grasso che cola e l'inerzia psicologica del match era tutta dalla sua parte. Il veterano Gobbi sostituiva lo squalificato Gagliolo, assenti per infortunio Grassi, Di Marco e Scozzarella. Il resto è come al solito, ossia un 4-3-3 prudente con la doppia linea difensiva e mediana molto ravvicinate e il tridente Biabiany-Inglese-Gervinho in agguato, pronti a confezionare veloci ripartenze. In verità Gervinho è in serata no, caracolla sbagliando i tocchi più agevoli e non combina granché. A metà della ripresa litigherà platealmente con D'Aversa che lo aveva richiamato a offrire maggiori coperture a centrocampisti e difensori. Privo di una "gamba" il Parma vivacchia e non affonda i colpi. La difesa del Cagliari marca quasi a uomo e non fa complimenti, cercando di alzare la linea in modo da "mangiare" gli spazi al tridente avversario.
L'avvio del Cagliari è sulle note alte, la squadra ha un bel piglio, gli esterni difensivi (Padoin e Luca Pellegrini) attaccano senza paura i rispettivi dirimpettai (Gervinho e Biabiany) costringendoli ad arretrare e a tamponare. Specialità nella quale, come detto, Gervinho non eccelle. Le difficoltà sarde maturano nell'ultimo passaggio, l'azione spesso si conclude con cross dalla trequarti che diventano zuccherini per la poderosa contraerea ducale, contro gli aitanti Bruno Alves e Bastoni fatica a prendere palla persino un corazziere come Pavoletti. Nelle ripresa, lo vedremo, la musica cambierà a favore del bomber sardo. Dopo un paio di azioni di assaggio (girata di testa di Ceppitelli appena alta e destro forte ma centrale dell'ex Deiola assorbito con i pugni da Sepe), il Cagliari prova ad aggiustare il tiro. Senza risultati apprezzabili. Alla mezz'ora perde uno dei suoi uomini più vivaci, l'esterno difensivo Luca Pellegrini che dà forfait a causa dei postumi di una tacchettata allo stinco destro subita fortuitamente qualche minuto prima in un contrasto con Kucka. L'ex romanista lascia a Lykogiannis e non ci vuole molto a capire che il greco non è della stessa pasta del ragazzo. Praticamente impalpabile il suo apporto alla manovra e in compenso Biabiany si trova libero di affondare la falcata verso la porta di Cragno. Alla mezz'ora lo lancio del Cagliari si affievolisce, il Parma mette fuori la testa e inopinatamente passa in vantaggio. Gobbi lavora un bel pallone dalla fascia sinistra, il pallone è morbido e arcuato per la testa di Kucka, Cragno lo tocca con la mano di richiamo mandandolo sulla traversa e da lì in porta. Parma avanti 1-0.
Ripresa, lo stadio rumoreggia, i tifosi invitano a gran voce i calciatori rossoblù a trovarsi un altro lavoro. Il Parma annusa il raddoppio (9') con un contropiede dei suoi lanciato da Biabiany e concluso sul fondo con una deviazione in anticipo di Inglese. La squadra di casa balbetta calcio, si perde in palleggi intristiti nell'imbuto di centrocampo, non ritrova più il filo del gioco. Il Parma fa valere la sua tecnica superiore e dà l'idea di controllare agevolmente le pallide sfuriate avversarie. Ma vedete com'è strano il calcio. Maran, sull'orlo della disperazione, butta dentro il bulgaro Despodov, arrivato nel mercato di gennaio (8 gol con il Cska di Sofia). E' la mossa giusta. L'impalpabile Joao Pedro arretra alle spalle dell'inedito duo di punta Despodov-Pavoletti e si mette a ricucire la manovra. Al minuto 18 (dunque dopo oltre un'ora di gioco) il Cagliari costruisce la sua prima occasione da gol. Barella scodella in area un cross calibratissimo, Joao Pedro si avventa e colpisce di testa il pallone, ma sbilanciato da una ancata dell'esperto Bruno Alves, non centra lo specchio della porta. E' il segnale che la squadra di Maran non è morta. D'Aversa sostituisce Stulac, acciaccato e spento, con Rigoni, eppure il Parma non ritrova freschezza e linee profonde di gioco in mezzo al campo. Fatalmente, si potrebbe dire, il Cagliari agguanta il pareggio. L'azione nasce da una punizione battuta da Cigarini (fallo di Alves su Pavoletti) dai 25 metri, il pallone viaggia verso la testa di Ceppitelli, che lo corregge dentro il cuore dell'area di rigore, stavolta Pavoletti "brucia" sul tempo Bastoni e Alves e in scivolata di destro infila Sepe: 1-1. Sugli spalti la gente si rianima e riprende ad incitare la propria squadra.
E il Parma? Catatonico, Incapace di cambiare registro di gioco, si affida sempre e solo al contropiede e a qualche sporadica iniziativa individuale (24' sinistro di Bastioni parato da Cragno). Gervinho è un’ombra, Inglese è stretto nella rude tenaglia Ceppitelli-Pisacane e si capisce che se fanno cilecca i due emeriti bomber (16 gol equamente spartiti sui 25 segnati dal Parma) la faccenda si fa dura.
Il match decolla nel finale e sono scintille, Manganiello dirige con sobrietà ed equilibrio ma perdona qualche rudezza di troppo, Pavoletti (calcione in viso a Bastoni) sarà ammonito soltanto al 33' della ripresa. L'arbitro di Pinerolo manderà fuori al 43' Joao Pedro, ammonito per scorrettezze e colpevole di aver protestato. Ancora Cagliari, ancora un cross dalla sinistra questa volta di Barella al 40', il pallone plana morbido a ridosso dell’area piccola e naturalmente spunta la testa benedetta (dai sardi) di Leonardo Pavoletti che infilza Sepe, rimasto immobile tra i pali: 2-1 Cagliari. Non c’è che dire, Pavoletti nel gioco aereo è una sentenza. Siligardi per Biabiany e Ceravaolo per Barillà sono le ultime mosse di D'Aversa che vede sfuggirgli la vittoria che si sentiva in tasca. C'è ancora tempo per il rosso a Joao Pedro e per la brevissima apparizione di Bradaric, a rilevare Cigarini. Come si dice: tutto è bene quel che finisce bene. Ma il Cagliari non ha certo risolto tutti i suoi problemi, tanto meno quelli di classifica. Il Parma avrebbe dovuto provare ad affondare i colpi quando l'avversaria era caduta in confusione, di gioco e di pensieri. Troppo calligrafico e scontato il calcio difesa-contropiede di D'Aversa. Specie se una delle tre punte di freccia (Gervinho) si è chiamata fuori dal match.
IL TABELLINO
Cagliari-Parma 2-1 (primo tempo 0-1)
Marcatori: 40' p.t. Kucka (P), 21' s.t. Pavoletti (C), 40' s.t. Pavoletti (C)
Assist: 40' p.t. Gobbi (P), 21' s.t. Ceppitelli (C), 40' s.t. Barella (C)
Cagliari (4-3-1-2): Cragno; Padoin, Ceppitelli, Pisacane, Pellegrini (32' p.t. Lykogiannis); Deiola (11' s.t. Despodov), Cigarini (46' s.t. Bradaric), Barella; Ionita; Joao Pedro, Pavoletti. All. Maran
Parma (4-3-3): Sepe; Iacoponi, Bruno Alves, Bastoni, Gobbi; Kucka, Stulac (19' s.t. Rigoni), Barillà (44' s.t. Ceravolo); Gervinho, Inglese, Biabiany (42' s.t. Siligardi). All. D'Aversa
Arbitro: Manganiello di Pinerolo
Ammoniti: 36' p.t. Cigarini (C), 1' s.t. Bastoni (P), 7' s.t. Deiola (C), 33' s.t. Pavoletti (C)
Espulsi: 45' s.t. Joao Pedro (C)