Getty Images
Pato: 'Vedere il Milan così è triste, ma non potrei di no a un ritorno. Se Gattuso chiama...'
Come si comportava il Gattuso giocatore con i più giovani?
"Aiutava, incoraggiava e dava consigli. Però io ogni tanto lo facevo arrabbiare... Ricordo una volta a tavola, io stavo mangiando con gli altri sudamericani e gli tirai qualcosa in testa senza farmi vedere. Lui mi arrivò alle spalle e mi stampò una cinquina sul collo".
Cutrone come lei ha esordito giovanissimo coi rossoneri e ha sorpreso tutti nella prima stagione. Giusto caricarlo così tanto di responsabilità?
"È stato bravo ma la seconda stagione sarà più difficile. Ricordo che Kakà una volta mi disse: “Il primo anno non sanno chi sei e segnerai di più, il secondo invece i difensori ti avranno osservato e ti marcheranno meglio”. Oggi su Internet c’è tutto, per migliorare bisogna anche studiare gli avversari. Cutrone avrà meno spazi e dovrà essere più scaltro. L’importante è che giochi libero di testa. Rino è bravo a gestire i giovani. E basta paragoni con Inzaghi, non gli fa bene vivere all’ombra di un campione".
Considera deludente la stagione delle altre punte del Milan?
"Io non sarei così drastico. Arrivare al Milan e fare subito tanti gol non è facile, in particolare in questa situazione. André Silva al Porto aveva fatto benissimo, a Milano ha sentito troppo la pressione. Kalinic alla Fiorentina giocava in maniera diversa, è sbagliato trarre conclusioni dopo una sola stagione. Entrambi hanno bisogno di fiducia. Bisogna insistere, l’anno prossimo faranno meglio".
Chi prenderebbe tra Belotti e Immobile?
"Sono forti tutti e due, dico Immobile perché ha fatto una stagione straordinaria. Della Lazio mi piace molto anche Lucas Leiva, è bravissimo a far girare la squadra. Un centravanti che segna tanto fa comodo, ma dietro deve esserci una squadra che gioca per lui".
Com’è visto il Milan in Cina?
"Qui impazziscono per i rossoneri. Anche se non è più il Milan degli anni d’oro, resta una delle squadre più amate e seguite. E questo mi fa sempre piacere, perché io sono legatissimo al club che mi ha lanciato, anche se sono cambiate tante cose".
Tornerebbe al Milan?
"La proprietà è cinese, il calcio italiano mi piace, sono innamorato di Milano e del Milan, non potrei dire di no. Ho ancora un anno e mezzo di contratto, ma mai dire mai. Se Gattuso mi chiamasse, potrei consigliargli io un attaccante…".