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    Pastore, il sì all'Inter e Al Khelaifi: tutta la verità sull'affare, a rischio il piano B

    Pastore, il sì all'Inter e Al Khelaifi: tutta la verità sull'affare, a rischio il piano B

    • Fabrizio Romano
    Due cene nel pieno centro di Milano, in uno degli hotel del mercato. E un desiderio che nessuno ha mai smentito, perché sarebbe una bugia: l'Inter sogna Javier Pastore, su questo non ci sono dubbi. Da qui a portarlo da Luciano Spalletti però ce ne passa eccome, perché da ottobre o novembre a questo gennaio turbolento è cambiato sostanzialmente poco nel corteggiamento nerazzurro al Flaco, storico pallino di Walter Sabatini che lo ha portato in Italia ai tempi del Palermo e giocatore apprezzatissimo anche da Ausilio. La voglia di Pastore di poter giocare di più è nota ma non basta ad avvicinarsi.

    LA SITUAZIONE - Ad oggi, l'Inter sta provando in ogni modo ad aprire uno spiraglio. Dialoghi continui con l'agente Marcelo Simonian, più di un tentativo con il Paris Saint-Germain per liberare il Flaco in prestito con riscatto anche elevato già fissato: niente da fare. Nasser Al Khelaifi, presidente del PSG, è innamorato di Pastore e sa del rapporto meraviglioso tra la tifoseria e Javier, non a caso lo ritiene intoccabile. Pur dovendolo vendere, pretenderebbe una cifra altissima e ci sarebbe di mezzo anche un ingaggio che supera i 7 milioni all'anno. Insomma, operazione complicata è dire poco; figurarsi se Pastore gioca e segna come ieri sera. Da parte sua, Javier è effettivamente interessato all'opzione Inter per tanti motivi: il prestigio, Milano, la dirigenza che conosce bene, le prospettive da protagonista anche e non solo in ottica Mondiale. Ha dato apertura al trasferimento, ha detto sì con massima disponibilità, ma non ha allo stesso tempo intenzione di rompere col PSG, tutt'altro. Da qui nascono tutti gli ostacoli di un affare difficilissimo.

    PIANO B - E il piano B? Fin qui è stato argentino... come Pastore: Joaquin Correa, talento passato dalla Sampdoria e ora al Siviglia dove stava giocando poco. L'Inter lo ha chiesto, ne ha parlato senza successo, l'idea di scambio con Joao Mario (diretto al West Ham) è naufragata. Adesso, prenderlo in prestito con riscatto già fissato è dura perché Vincenzo Montella lo apprezza e lo sta rivalutando, tra i migliori contro l'Atlético Madrid e non certo più un giocatore in lista di svendita. Sì, i due argentini sono obiettivi diversamente difficili. Per entrambi non è finita. Ma l'Inter sa di doversi guardare attorno, più utiile di rimanere a sognare. 


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