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Pasqualin: 'Bene fermare comproprietà. Cuadrado? All'estero'
«Sarà un calciomercato italiano più serio. E’ stata eliminata un’anomalia che era tipica dell’Italia, allineandoci agli altri paesi del mondo. Il discorso delle comproprietà era diventato solo un escamotage per dilazionare i pagamenti, per non decidere e per rimandare le sorti di un giocatore. Questa decisione si concilia con la trasparenza ed il rigore che ci deve essere al giorno d’oggi. I club medio piccoli si sono opposti, ma tante volte ci si oppone per piccole questioni. Non ci rimetterà nessuno, se si vorrà dilazionare un pagamento si troverà un altro modo per farlo. Inoltre i calciatori acquisteranno maggior dignità, perché erano costretti a firmare due contratti e dovevano accettare passivamente di finire in una società piuttosto che in un’altra, che magari potevano gradire di più». Le squadre come la Fiorentina avranno qualche tipo di ripercussione?
«Assolutamente no. Se non potranno più dare i loro giovani in comproprietà, li cederanno prevedendo l’obbligo del riscatto. Ci sono altre formule. Questa consuetudine italica era veramente odiosa ed anacronistica».
Da procuratore ed esperto di calciomercato, come crede che possa risolversi la questione della comproprietà di Cuadrado?
«Io credo che ci sarà un accordo tra Fiorentina ed Udinese, probabilmente entrambe le società beneficeranno dell’acquisizione totale del cartellino da parte di una società straniera». Il mercato della Fiorentina, fin qui, crede che sia vincolato alla situazione relativa al colombiano?
«Non c’è dubbio. Non so se lo blocca in maniera totale, ma qualche problema lo crea. Ci sono strategie e mosse che devono sottostare a certe tempistiche. E’ una partita a scacchi che coinvolge sicuramente anche il futuro di altri giocatori. E’ normale che questa situazione condizioni la Fiorentina, ma è così che funziona il mondo. Anche per questo motivo è positivo che siano state abolite le comproprietà».
Si aspetta una Fiorentina attiva nel mercato estivo? «Assolutamente si. Una squadra che ha dirigenti come Pradè e Macia non resta passiva sul mercato. Sono convinto che lavoreranno al meglio per rinforzare la squadra e per accontentare Montella, tenendo presenti quelli che sono i dettami da parte della proprietà».