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    Pasqual in Nazionale: andata e ritorno in sette anni

    Pasqual in Nazionale: andata e ritorno in sette anni

    • Luca Cellini

    Ma davvero il c.t. azzurro Cesare Prandelli ha escluso per anni dalle convocazioni in Nazionale l'esterno sinistro viola Manuel Pasqual, per una questione di rapporti personali interrotti ai tempi in cui l'allenatore di Orzinuovi sedeva sulla panchina della Fiorentina? Se uno vuole fare esercizio di autoflagellazione può porsi questa domanda all'infinito ed ottenere la risposta che piu' gli aggrada al suo pensiero, trovando le fonti piu' disparate, senza però poter pretendere di avere la certezza assoluta nella risposta, perchè semmai è successo qualcosa, solo i diretti interessati ne hanno la consapevolezza definitiva. E poi sta di fatto che se un muro c'era, è caduto qualche istante prima che scattasse la giornata di ieri, sabato 7 settembre, guarda caso vigilia dell'anniversario odierno dei 70 anni dall'Armistizio che segno' la fine delle ostilità dell'Italia nella seconda guerra mondiale. Quando il team manager viola Roberto Ripa ha chiamato Manuel Pasqual per fargli sapere che l'omologo della Nazionale italiana, Mauro Vladovich, gli aveva comunicato la convocazione del capitano gigliato per il match di martedì prossimo contro la Repubblica Ceca, e valido per le qualificazioni mondiali a 'Brasile 2014', il classe '81 veneto per un solo istante ha pensato ad uno scherzo, poi ha riattaccato il telefono e ha festeggiato: prima dentro di sé, alla sua maniera,discreta e mai sguaiata, poi abbracciando moglie e figli, e messaggiando la notizia ai pochi amici fidati che c'erano sempre, anche quando ha scoperto un giorno di essere stato escluso dalla lista Uefa attraverso una pagina del Televideo. Una persona riservata, educata, gentile ed onesta Manuel Pasqual, che sta al calcio, come il formaggio su un piatto di pesce. Non vicino alla santita', ma tanto vera che alcune volte ha imparato a mordersi la lingua, per non cadere nelle trappole che il mondo del pallone ti riserva se dici sempre cio' che pensi. Gliel'avevano urlato i calcianti del Calcio storico 2013 lo scorso fine giugno, quando il numero 3 viola era diventato Magnifico messere, ovvero maestro di campo per quella semifinale, che il suo presiedere per un giorno Piazza Santa Croce a festa, gli avrebbe portato bene: ed infatti chi ha vinto l'edizione di quest'anno? Gli azzurri.....E lui dopo sette anni ha ritrovato una maglia che pensava di aver seriamente perso per sempre. Nove giorni fa in un'intervista radiofonica si era detto sicuro che non sarebbe piu' tornato a disposizione di una Nazionale con cui il rapporto è stato sempre travagliato, nonostante un rendimento, soprattutto nel suo ruolo, che in Italia è sempre stato eccellente. Campione di fair play sul rettangolo verde, ma leader pure nello spogliatoio il ragazzo con la fascia di Steven Gerrard del Liverpool, se è vero che è stato eletto da Montella, 15 mesi fa, capitano della Fiorentina della rinascita, ed ha contribuito alla costruzione di un gruppo che ha stupito tutti. Pasqual ha preso una Mercedes scura ieri mattina, e dal centro sportivo viola si è diretto verso Torino (la citta' fra l'altro che ha dato i nati al suo nuovo responsabile della comunicazione, la dottoressa Elena Turra), e nel tragitto ha pensato ad un sacco di cose: dai primi calci nel Liventina Gorghense, alla notte delle Pernici, dove con Lupatelli carico'in macchina, provando a riparare l'irreparabile, compagni, soprattutto i piu'giovani, ciucchi da far paura; passando per Paolino Baciotti, padre di Tommasino, scomparso per una rara malattia, di cui Manuel è amico da tempo e testimonial discreto da anni della fondazione che porta quel cognome, senza dimenticare gli amici veri, quelli che quando lui era in tribuna, scavalcato nelle gerarchie da gente che poi partiva sei mesi dopo, lo hanno stimolato a non mollare. Strana la vita ha pensato ieri pomeriggio Manuel Pasqual, mentre alla sua sinistra nella partitella disputata dalla Nazionale italiana all'Olimpico di Torino, si è ritrovato il suo vecchio capitano Montolivo a fianco, e gente come Osvaldo che rappresenta una vittoria meravigliosa  in terra sabuada sulla Juve nel passato un po' lontano, ed Aquilani un futuro che sara' fatto si spera di tante notti europee. A proposito di bianconeri, martedì sera, in campo, panchina o tribuna, Pasqual rientrera' in quello stadio che negli ultimi due anni gli ha dato solo dispiaceri, pur essendo quella a Buffon e compagni, la partita delle partite a Firenze da sempre. Sei mesi fa il ragazzo di San Dona' di Piave ebbe l'accortezza di raccogliere dal terreno di gioco, insieme a Borja Valero (a proposito, a questo punto pure quest'ultimo può sperare nella miracolosa nuova chiamata delle 'Furie rosse'), una maglietta della Juventus lasciata inopinatamente per terra dal compagno Emiliano Viviano, che non voleva presentarsi con quell'oggetto sotto il settore ospiti colorato di viola. Chissa' se i solerti steward del bellissimo impianto voluto dalla famiglia Agnelli, lo faranno entrare sul terreno di gioco: l'ultima volta i gigliati, anche a livello dirigenziale, non furono accolti benissimo, e tutto per la mancata concessione di uno sky-box, nel match d'andata, all'allora squalificato tecnico Antonio Conte. Pasqual chiudera' martedì sera gli occhi per un'istante, e si riemozionera', ma non lo dara' a vedere. Infilera' quella maglia azzurra, come ha gia' fatto ieri, ed iniziera' a correre, per 90 minuti, o piu' semplicemente per il torello pre gara nel riscaldamento. Poi a mezzanotte si mettera' in auto con Alberto Aquilani e tornera' verso Firenze, iniziando già a pensare al pranzo che lo attende domenica prossima, con menu' fisso Cagliari, e riaccendendo il cellulare, scoprira' di avere stavolta piu'amici di quel che pensava di avere quel giorno che il Televideo gli diede una delle amarezze sportive piu'importanti della sua carriera, ma a tutti comunque rispondera' perchè i veri uomini sono fatti così: vanno oltre....e pensano che la vita deve fare il suo corso, e fatalista quasi quanto lo sono i mussulmani, pensera': 'Se deve accadere, accadra'....'.

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