Partita della Pace: e Maradona mandò in gol Baggio. Francesco: no a tutte le discriminazioni
Per il resto è stata una festa come voleva il Papa, in nome della tolleranza e con un occhio anche alla fame nel mondo, come si è raccomandato Maradona, con bandiere del Vaticano, e di Iran, Palestina, Argentina e Italia una accanto all'altra sugli spalti.
Maradona ha giocato per tutti e novanta i minuti, Maldini ed Eto'o nemmeno si sono cambiati e sono rimasti in giacca e cravatta in panchina, gli altri hanno dato ognuno il proprio contributo, mentre tanti papà sugli spalti spiegavano ai loro bambini chi fosse stato un tempo, e cosa fosse capace di fare, quel signore di quasi 54 anni che trotterellava in mezzo al campo toccando ogni tanto il pallone come solo lui sa fare, con bagliori di una classe immensa che non scolorisce con il passare del tempo.
E' stata una passerell di campioni di ieri e di oggi, in cui è quasi passata inosservata l'assenza dell'ultimo minuto di Messi, mentre Totti è stato evocato a fine prima tempo da Maradona: ma l'All Star della pace ha accolto con entusiasmo la chiamata di Papa Francesco. "Lo sport deve essere sempre più unito in questo mondo pieno di guerre e di violenze. Sport significa integrazione, io ho avuto compagni di squadra di tutte le fedi e culture e mi sono sempre trovato bene, amico con tutti".
C'è anche Paolo Maldini tra i tanti campioni che scendono in campo per la "Partita della pace" e che sono stati ricevuti in udienza da Papa Francesco in sala Nervi: "Fa bene il Papa a puntare sullo sport per promuovere l'integrazione e quindi la pace". Anche il duro Samuel, roccioso difensore della Roma e poi dell'Inter, al cospetto del Papa si trasforma in buono: "Intanto io non sono cattivo, certo non vado in campo per perdere...Ma oggi è un'altra storia - prosegue l'argentino -. E' stato un momento bellissimo, sono grato a chi mi ha invitato. Come ha detto il Papa noi cerchiamo di dare un buon esempio, una buona immagine anche nei rapporti fra di noi".
"Bellissima e utile questa iniziativa", dice Damiano Tommasi, presidente del sindacato calciatori che da giocatore era definito "l'anima candida". "Non è vero che il calcio è solo spettacolo. Spesso ci si dimentica invece di quanto forte sia l'immagime che lo sport dà al mondo. Il Papa ci invita a impegnarci per evitare le discriminazioni e le violenze di ogni tipo. Il calcio può riuscirci benissimo".
"Anche solo una partita può essere utile a questo scopo - conclude Buffon -. Quello del Papa è stato un gesto forte, specie in questo momento di violenza e di guerra nel mondo. Dalla partita di stasera viene una mano tesa alla pace, per l'integrazione e il rispetto dei popoli. E' importante che tutti facciamo il possibile per far capire l'importanza della pace e della vita".