Getty Images
Parmamania: Tavecchio, il fondo?
Lo abbiamo già toccato, il fondo, si intenda. Quello lo abbiamo toccato e stratoccato, ora lo stiamo raschiando, il fondo del barile eh, per vedere se dalle ultime incrostazioni possa uscire quella goccia, quel qualcosa che ci faccia andare avanti. Da qui alla fine del campionato (mancano quattro giornate eh) il Parma non sa se continuerà a giocare, come giocherà. Parliamoci chiaro: la partita più importante si disputa fuori dal campo: quella che da mesi sta portando avanti il Parma è una battaglia sindacale, extra-calcistica e legislativa, per lo meno ha le intenzioni di esserlo, di migliorare un sistema che ha portato al collasso, assieme a tutte le colpe dell'amministrazione incompetente e sciagurata del duo Ghirardi-Leonardi, un club prestigioso come questo.
Il Parma sta scomparendo, tra pressioni fiscali, esercitate dai curatori per diminuire il debito sportivo il più possibile (è pure il loro lavoro eh...), e rinunce, dei calciatori, tra svincoli (vedi Belfodil) e rescissioni, non ci sta rimanendo più nessuno. La rissa di mercoledì, tra Lila e Prestia, è una delle note più positive (un paradosso?) in questo ambientaccio: vuol dire che si ha almeno la voglia di giocare e combattere. In vista di un compratore: il fondo di Tavecchio, quello dal nome curioso, GEM, portato alla ribalta da parmatoday.it, pare non sia interessato.
Come confermato dal capo Chris Brown sempre al portale parmigiano, il fondo non sarebbe interessato a comprare il Parma. Ma come? Il nome del fondo lo avrebbe fatto Tavecchio stesso ai calciatori prima che questi risalissero da Roma. Forse per fagli fare un viaggio tranquillo, o per prendere tempo in attesa di firmare un armistizio con le tv, oppure per garantire la regolarità del campionato, fino all'ultimo, poi buona notte ai sognatori? Perché anche se si tocca il fondo, non si smette di sognare...
Il Parma sta scomparendo, tra pressioni fiscali, esercitate dai curatori per diminuire il debito sportivo il più possibile (è pure il loro lavoro eh...), e rinunce, dei calciatori, tra svincoli (vedi Belfodil) e rescissioni, non ci sta rimanendo più nessuno. La rissa di mercoledì, tra Lila e Prestia, è una delle note più positive (un paradosso?) in questo ambientaccio: vuol dire che si ha almeno la voglia di giocare e combattere. In vista di un compratore: il fondo di Tavecchio, quello dal nome curioso, GEM, portato alla ribalta da parmatoday.it, pare non sia interessato.
Come confermato dal capo Chris Brown sempre al portale parmigiano, il fondo non sarebbe interessato a comprare il Parma. Ma come? Il nome del fondo lo avrebbe fatto Tavecchio stesso ai calciatori prima che questi risalissero da Roma. Forse per fagli fare un viaggio tranquillo, o per prendere tempo in attesa di firmare un armistizio con le tv, oppure per garantire la regolarità del campionato, fino all'ultimo, poi buona notte ai sognatori? Perché anche se si tocca il fondo, non si smette di sognare...