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    Parmamania: scacciare i fantasmi

    Parmamania: scacciare i fantasmi

    La situazione in casa Parma precipita di giorno in giorno. Di fronte a una classifica che piange, dopo cinque giornate soli tre punti e un ultimo posto da condividere con il primato della peggior difesa, c'è da fare anche i conti con una serie lunga di infortuni, ultimo Costa, e di un malumore crescente che serpeggia tra i tifosi amareggiati e delusi per i mancati risultati di una sqadra che, solo qualche mese fa, combatteva per un sesto posto e un piazzamento Uefa.

    I vertici dicono che quell'annata, come un qualcosa di straordinario, va assolutamente dimenticato, per evitare di incappare in rischi ben più seri ed entrare nella voragine delle sconfitte, dettate dall'emotività e dalla psicologia che in questi casi è labile. Si fa in fretta a salire e scendere con l'entusiasmo. Il Parma ha tutte le carte in regola per far cessare l'allarme e far rientrare questo caso da codice rosso, una situazione pericolosa che ricorda altre annate finite male. Per scongiurare il pericolo c'è bisogno di sacrificio e umiltà, di costanza e impegno di voglia di cambiare.

    A partire da Donaodoni che si è blindato all'interno del centro sportivo per strigliare i suoi dopo la partitaccia di Udine, partitaccia perché condita da orrori difensivi, quasi come contro il Milan, e per preparare al meglio quella con il Genoa, quasi un'ultima spiaggia. Poi c'è al sosta e si tira il fiato, cercando di recuperare qualche infortunato dell'ultima ora, visto che i lungodegenti ne avranno ancora per qualche mese.

    Vincere vorrebbe dire andare in montagna e prendere una bella boccata d'aria pura, per riempire i polmoni di punti vitali e schiarire il cielo sopra Collecchio, denso di nuvoloni minacciosi. I fantasmi ancora non devono essere visti, per carità, ma attenzione che tra un dormiveglia e l'altro, c'è qualcuno che li scorge. E se li cominci a vedere da ora...

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