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    Parmamania: operazione Milan

    Parmamania: operazione Milan

    Quella con il Milan non è una sfida come le altre, macché. Nonostante Donadoni non lo ammetterà mai, il suo mantra quasi glielo vieta, la partita di domenica non varrà solo tre punti. Fuori di retorica, è un test contro una grande malata del nostro calcio che, guai a crederla morta, è solo ferita. Con il Diavolo non si può mai stare tranquilli, il Milan ci ha abituato a più di una rimonta, ed è lecito aspettarsi, almeno, che abbia la voglia di risalire la china e guardare avanti, per il semplice fatto che guardarsi le spalle, proprio non conviene.
    E’ una banalità triste ma vera, Galliani ha tracciato la linea guida, cioè tentare di arrivare in Europa League. Il tentativo va a sbattere, inevitabile contro il progetto ambizioso dell’amico-nemico Donadoni, uno che sta dimostrando di saperci fare, eccome. Il suo Parma vola e il ‘suo’ Milan arranca, e chissà se sarà capace di tirare fuori quell’animus pungandi sufficiente per infliggergli una di quelle ferite difficili da cucire.

    L’ex ala, tutta fantasia, rossonera, arriverà con un bel più otto impresso in una classifica che gli sorride, vorrà tenere se non cercare di aumentare il vantaggio sulla più pericolosa, forse un azzardo in questo periodo usare quest’aggettivo, antagonista alla zona Uefa. Oltre al vantaggio in classifica, il Parma arriverà a San Siro con una carovana di sogni, in parte realizzata, in parte no, da sversare sul terreno di gioco. Una squadra compatta, capace di stupire e capace di soffrire, matura che vuole certo approfittare di questo momento positivo per fare il colpaccio e puntare dritto al sesto posto.

    Lo farà con la consapevolezza tattica di una squadra fresca che ha trovato una certa idea di gioco e che può facilmente alternare questa o quella pedina in un sistema collaudato come il 4-3-3 oppure virare alle assenze, pesante quella di Paletta, con un 3-5-2 di scorta, si fa per dire, che esalti la velocità straripante di Biabiany e la genialità di Cassano, sempre più al centro del progetto e calato in una parte che gli piace, pare, recitare. E l’operazione Milan cominciata dal gol di Schelotto, quello del 2-0 al Verona, da lì Donadoni ha potuto pensare alla gara contro il suo vecchio amore. 

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