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  • Parmamania:| Il problema è... la calma

    Parmamania:| Il problema è... la calma

    • Mattia Fontana

    Ammettiamolo. Riuscire a fare punti a Napoli era quasi impossibile per questo Parma. Una squadra che ha troppi nodi irrisolti per riuscire a sbloccarsi in uno scenario così difficile come quello del San Paolo. Certo è che vedere un undici di partenza come quello azzurro, imbottito di turnover, aveva invogliato parecchio. Ma così è andata.

    Lo dicevamo da tempo: il problema è che il Parma ha fatto male nelle partite precedenti, nella fase più facile del calendario. Ora si apre una nuova parte della stagione, decisamente intricata. Sampdoria in casa giovedì e poi Bari in trasferta domenica. Se non si vincerà almeno una di queste due partite, Pasquale Marino diverrà davvero indifendibile.

    Chi però si è messo sulla graticola è stato Pietro Leonardi, che nel post-partita di Napoli ha dimostrato di che stoffa è fatto un grande dirigente. Ha annunciato il ritiro voluto dal presidente Ghirardi sino a quando non si tornerà ai tre punti. E poi ha determinato un silenzio stampa da leggere in modo attento.

    Quello di Leonardi non è un messaggio per i media (per l'esterno, dunque). Ma per l'interno. Non per mettere al riparo dalle critiche giocatori e staff tecnico (lo ha fatto sempre), ma per dare la scossa alla squadra. Perché sì. Tra i tanti nodi irrisolti di questo Parma ce n'è uno che può essere estremamente deleterio per una formazione ingarbugliata nella lotta-salvezza. La serenità.

    A Collecchio nelle ultime settimane ce n'è stata anche troppa. E non sempre la mancanza di pressione è un bene. La storia del Parma ce lo ha insegnato spesso. Guardare all'ultima retrocessione per credere. Un anno in cui l'orchestrina ha suonato quasi senza mai smettere, mentre la nave nel frattempo si inabissava.

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