Parte, Ghirardi va in Cina ufficialmente per lavoro. Sa che gli fa bene andarsene per un po', ha detto che non fugge, ma evitare l'incrocio con l'Empoli è solo positivo per lui. Tira una brutta aria dalle parti del Tardini, i Boys hanno dettato la linea e, nel caso con l'Empoli non si dovesse fare risultato, sarebbe pronta a esplodere come una bomba programmata, la contestazione. E Ghirardi fa volentieri a meno di beccarsi degli isulti, in una sitiazione in cui il più elegante rischia di essere un 'vaffa'.

Il clima è teso, la squadra ha paura ma, nello stesso tempo, è stata rassicurata prima da Leonardi, secondo voci poco gradito ormai allo spogliatoio crociato, e allo stesso presidente, poi da Ghirardi in persona. Il bresciano si è preso le sue resposnabilità, ha ammesso di aver sbagliato ed è andato dalla squadra a chiedere scusa, a rassicurare tutti che, a febbraio, il Parma uscirà da questa situazione. Se non dovesse vendere prima... .
Nello spogliatorio di Collecchio, assieme a Ghirardi, era presente Leonardi, diventato una sorta di parafulmine disposto anche a prendersi tutta la colpa; si farebbe pure da parte, nel caso potesse servire, ma rimarrà, almeno fino a fine campionato, nonostante Ghirardi volesse portare in società Baraldi, ma non al suo posto.