Parmamania: ecco dove migliorare
Il Parma chiude al decimo posto una stagione con tante luci e molte ombre da gennaio a questa parte. Un piazzamento che indubbiamente può soddisfare a livello economico e in proporzione agli sforzi profusi nell’estate precedente.
Certo, è mancato il finale in grande con le sette vittorie dell’anno passato. Ma non si può parlare di un fallimento o di una delusione. La qualità media della squadra non meritava l’Europa League e Roberto Donadoni è stato comunque bravo a spremere il massimo dagli uomini in rosa, ridisegnando la squadra dal 3-5-2 iniziale al 4-3-3 che ha presentato in gran parte del girone di ritorno.
Di più era oggettivamente impossibile fare. Ma da questo decimo posto si può ripartire per costruire il futuro. Un futuro che dovrà necessariamente essere condiviso con Donadoni, possibilmente da accontentare il più possibile in fase di campagna acquisti.
Con la conferma di Amauri, ma anche con una squadra che finalmente possa supportare l’italo-brasiliano adeguatamente. Leggasi alla voce esterni, mancanti del tutto o quasi nella stagione appena conclusa. Con qualche cross in più, forse, anche un piazzamento più alto sarebbe stato possibile.