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    Parmamania: asta, ora o mai più

    Parmamania: asta, ora o mai più

    E se non bastasse? Perché ci potrebbe essere anche questa possibilità. Il lavoro duro, durissimo dei curatori fallimentari che si sono prodigati giorno e notte per tagliare e abbattere questo maledetto debito sportivo, chiave per aprire uno scrigno chiuso, in maniera serratissima, potrebbe non bastare. 22 milioni o poco più, questa la cifra che la curatela ha stabilito con un comunicato stampa che riguarda la sommatoria del debito, che per forza di cose, il nuovo compratore (se mai ci fosse), deve sborsare per accaparrarsi il Parma in serie B.

    Non ci sono mezzi termini, non c'è tempo (l'asta ultima è fissata per il 9 di giugno) e in più non ci sono nemmeno certezze. Manifestazioni di interesse e basta, inevitabile, ma da qui a fare il passo decisivo (l'esborso del denaro per l'acquisizione del titolo sportivo e l'iscrizione in cadetteria) ce ne passa. Le ultime indiscrezioni giunte non sono di certo confortanti, le previsioni di asta deserta salgono e vanno a contrastare l'ottimismo che i curatori, attraverso il lavoro e non le chiacchiere, avevano diffuso.

    L'ultimo regalo, in ordine di tempo, i curatori lo avevano fatto con Marchionni che, dal no secco, si è ridotto il credito regresso e ha contribuito dopo mille peripezie ad abbassare il debito sportivo. Ma ora il tempo non gioca più dalla parte del Parma, mai lo ha fatto, e mancano circa 24 ore all'ultima chiamata. O risponde qualcuno o il telefono resterà spento per un po'. Corrado, Piazza, e la cordata campana Adler Group. Per il resto qualche tentativo timido di interesse ma niente di più. E se non bastasse?

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