Parmamania:| Aspettando Floccari
Qualche indizio messo assieme costituisce ben più di una prova schiacciante. In un Parma povero di qualità come quello varato per la stagione attuale, alcuni reparti sembrano decisamente privi di alternative. Non tanto per la totale mancanza di turnover voluta da Franco Colomba (quella, semmai, ne è la conseguenza), quanto per alcuni problemi che non sono stati risolti durante la sessione estiva del calciomercato. Il Parma, in sostanza, è nato con una rosa oceanica di 25 giocatori. Ma soltanto pochi dei nuovi arrivati - e ve ne sono molti - sono in grado di mettere in discussione quello che era l'undici titolare delle ultime giornate dello scorso campionato.
C'è stato Jonathan Biabiany, che ha soffiato il posto a Francesco Valiani. C'è stato Jadid, che combatte testa a testa con Daniele Galloppa in mediana. E, soprattutto, Sergio Floccari. Che competerebbe indisturbato per il ruolo di titolare al centro dell'attacco. Che dire degli altri? Gallinetta, Brandao, Santacroce, Rubin, Blasi, Danilo Pereira, Valdes e Pellé? Un elenco sterminato di giocatori che sono arrivati ad appesantire una rosa senza impegni di coppe (a parte la Coppa Italia) senza riuscire a scalare le gerarchie. Il vero nocciolo della questione resta questo. Anche perché, come detto ormai da tempo, i due ruoli lasciati scoperti dalle partenze di Blerim Dzemaili e Amauri sono stati rimpiazzati soltanto parzialmente.
Il problema si vede ormai chiaramente dopo 11 giornate di campionato. Prove come quella di Roma con la Lazio dimostrano che la squadra sa tenere bene il campo, ma oltre a Sebastian Giovinco non ha nulla da offrire a livello tecnico. Specie se la Formica Atomica entra in campo stanca e malconcia. E se manca la spalla ideale, quel Floccari che dopo due partite meravigliose contro Genoa e Atalanta è finito ai box e rischia addirittura di tornare nell'anno nuovo. Questo per dirla garbatamente. Altrimenti, per dirla come fanno i tifosi, ma che senso ha avuto l'acquisto di Graziano Pellé? Un giocatore strapagato che sembra palesemente in difficoltà in serie A e in una squadra che non gioca sui palloni lunghi e i cross. Difficile dirlo. Molto difficile.