Parma, Leonardi 'Non vado via da sconfitto'
Amauri, ma non solo. Pietro Leonardi, ieri sera ha telefonato a Bar Sport e ha spiegato l’operazione che ha portato all’arrivo con la formula del prestito secco dell’attaccante di proprietà della Juventus, ritenuto il correttivo migliore dopo le difficoltà iniziali di stagione. Ma ha parlato anche dei confermati Zaccardo e di Bojinov, dell’arrivo di Nwankwo e della politica dei giovani per il futuro, ed infine del suo attaccamento al Parma e a Ghirardi: “Alle volte do l’impressione di essere insofferente, ma questo è per un motivo molto semplice, perché io quando mi attacco ad una situazione mi ci attacco con tutto me stesso. Dico solo questo: io certamente non vado via da un posto da sconfitto...”
All’interno tutta la trascrizione della telefonata di Leonardi a Bar SportGiuseppe Milano – Direttore grazie di essere con noi: lei, forse, non ci ha sentito all’inizio, ma qui, quando ho provato a chiedere a qualcuno se su Amauri c’erano da fare delle critiche, nessuno ne ha fatte. Qualcuno ha specificato che arriva a Parma per riprendersi dopo un periodo difficile alla Juventus, ma questo colpo è stato ritenuto importante da tutti. Come è arrivato a prendere un giocatore di questo calibro?
Pietro Leonardi – “Beh, io penso che gran parte del merito vada dato alla credibilità che questa Società ha da quando è stata acquistata dalla famiglia Ghirardi e dal Presidente, da parte di giocatori di questo calibro. Indipendentemente da tutto, la voglia di ottenere risultati, l’onestà proprio visiva che dà Ghirardi è un qualcosa che mi facilita molto nello svolgere questo lavoro. E poi la grande voglia di rivalsa del giocatore, l’aver lavorato per parecchi giorni proprio su questo fattore psicologico, ha fatto sì che fossimo già pronti nel momento in cui c’è stata la decisione della Juventus di cederlo.”
Monica Bertini – Direttore, ma lei da quanto tempo ci pensava ad Amauri in crociato?
Leonardi – “Beh: Amauri non è un calciatore che si può fare all’ultima ora, come è venuto fuori oggi. E’ un progetto che va fatto con calma, con molta riservatezza: io penso che su questo la Società abbia dato anche un grande segno di crescita. E non è stata una mancanza di riguardo nei confronti dei giornalisti: mi dispiace che non sia venuto fuori lo scoop, però, per arrivare a questi obiettivi qui, se anche esce il giorno prima la notizia, c’è il rischio reale che si apra un’asta, e il parma perderebbe la possibilità di poterla fare.”
Milano – Direttore, l’importante è che l’abbiate portato a Parma: poi se anche è uscita con 24-48 ore di ritardo, chi se ne importa…
Leonardi – “Queste situazioni dimostrano che abbiamo una società che, sotto certi punti di vista, sta crescendo: mantiene la riservatezza, e questo è importante, perché è anche motivo di credibilità.”
Gian Franco Bellè – Pietro buonasera, ciao sono Bellè. Il mercato inglese finisce a mezzanotte, volendo tu hai ancora 2 ore per vendere, ma credo che non lo farai più. Adesso Marino si trova con almeno cinque attaccanti, perché tu ne hai dato via uno, Paloschi, e ne hai portati a casa due. Possiamo avere la speranza di vedere finalmente giocare Giovinco dietro due punte? O è difficile sperarlo?
Leonardi – “Io non voglio preannunciare qualcosa che spetta prettamente all’allenatore. Il discorso è un po’ più ampio: le valutazioni che sono state fatte sono state fatte anche sulla base di acquisti che tutti quanti voi sapete come abbiamo dovuto fare, perché noi non dobbiamo dimenticare che abbiamo dovuto in questi due anni privarci di calciatori importanti per mettere a posto la retrocessione e nello stesso tempo prendere dei calciatori con qualità, che magari potessero avere delle caratteristiche diverse da quelle che potevano essere gli sviluppi del gioco. Dopo la prima parte di stagione, ci siamo resi conto che questa squadra, nel momento che esprime propositività, diventa anche pericolosa, e può tranquillamente arrivare ad un risultato. Ma siccome in serie A è molto difficile questo, avere la possibilità di un’alternativa, a questo diventava fondamentale, e così abbiamo agito in questo mercato: mi spiego meglio, o si prendevano dei calciatori che potevano attaccare gli spazi, nei momenti di difficoltà, oppure avremmo dovuto trovare delle soluzioni riferite a calciatori, vedi Amauri, con delle caratteristiche di poter fare salire la squadra, sempre in quei momenti specifici. Questo ci dà una doppia valenza in campo e penso sia questo l’obiettivo prioritario. Poi, è chiaro che questo potrà permettere anche di fare delle varianti, nel momento in cui il tecnico riterrà opportuno farle, ma penso, però, che siamo su quella strada, di poter far giocare più vicini gli attaccanti.”
Milano – Oggi, nelle prime dichiarazioni alla stampa, parlando della trattativa di Amauri, ha subito aggiunto anche dell’arrivo di Nwankwo: perché ci teneva così tanto? Presentiamo anche quest’altro giocatore del Parma ai tifosi…
Leonardi – Io penso che il progetto del Parma debba camminare su due linee ben precise: una è quella delle certezze, come possono essere Amauri e tutti gli altri giocatori di una certa levatura che abbiamo, e poi quelli di una proposta, diciamo così, di grande prospettiva, come può essere quella di Nwankwo, che è stato tra i migliori giovani nei vari mondiali disputati dalla sua Nazionale: è un giocatore che nell’Inter ha già collezionato qualche presenza; è un calciatore che ha già giocato addirittura in Champions League, perciò dobbiamo essere orgogliosi che in questo momento di difficoltà generale come quello che stiamo vivendo, due-tre anni fa il Parma era in serie B, abbiamo anche la proprietà di un calciatore di grande prospettiva. L’abbinamento delle due cose ci garantisce il futuro: io sono fiducioso e convinto che il Parma abbia sicuramente un futuro importante. Non so in quanto tempo, mi auguro nel più breve tempo possibile: questi acquisti che sono stati fatti devono darci la giusta serenità per arrivare a quella tranquilla salvezza nel più breve tempo possibile, per permettere anche ai nostri tifosi di potersi togliere delle soddisfazioni che giustamente meritano.”
Antonio Cervi – Direttore ciao sono Antonio Cervi. A parte che io sono rimasto entusiasta da questo acquisto, ma se Marino lo volesse fare giocare mercoledì, sarebbe pronto fisicamente, oppure bisognerà aspettare qualche giorno?
Leonardi – “Lui mi ha detto oggi che aveva una piccola infiammazione, domani si faranno le valutazioni, ma dobbiamo pensare che domani arriva, fa il primo allenamento. Io ho visto molto fiducioso il calciatore nel mettersi subito a disposizione. E io da questo punto di vista devo ringraziarlo, perché ha dimostrato di rifiutare una marea di altre possibilità, che voi vi potete immaginare, perché chiaramente un attaccante come lui aveva delle alternative, ed anche, in questo momento, più prestigiose sulla carta. Però lui ha scelto Parma, ha scelto il Parma, perché era già molto tempo che ne ragionavamo, ha sentito l’affetto di tutti quanti noi, del Presidente, dell’allenatore, di qualche nostro calciatore che gli ha presentato la bontà di questo gruppo, di questa realtà, tutto questo facilitato da come si vive in questa città, dai nostri tifosi. Io penso che questo sia il posto giusto per poter dimostrare, come successo ad altri, di potersi prendere delle soddisfazioni, e di ripartire.”
Sandro Piovani – Senti Pietro, ciao sono Sandro. Siccome la presentazione c’è domani alle 15.30, si possono invitare i tifosi? Siccome io non lavoro verrei da tifoso…
Leonardi – “Io me lo auguro perché, lo ribadisco, questo è un ragazzo che mi ha dimostrato una voglia incredibile. Penso che si meriti, dalla gente di Parma, dai nostri tifosi quel segno di affetto, perché io penso che debbano essere orgogliosi che giocatori di questa levatura vengano a darci una mano e a togliersi delle soddisfazioni. Io penso che sia molto importante, in questo calcio, in questo momento in cui da altre parti si vendono giocatori top pur a campionato in corso e dove ci sono polemiche. Noi dobbiamo portare rispetto per la nostra gente, pur non tralasciando l’occhio e l’aspetto economico, trasmettere loro il giusto entusiasmo, cosa che purtroppo non sempre ci riesce, ma capitemi, quando passo per essere furioso, non sono furioso: io dico solo che è sempre il tempo, bisogna aspettare, avere la pazienza e dare la gusta mentalità. Io sono fiducioso che noi riusciremo in questo obiettivo e finalmente Parma si toglierà le sue soddisfazioni.
Per il resto, come ho detto a te in un’intervista, non che sia il mio un motivo di presunzione il dire di più non posso fare, sto facendo il massimo; ma quello che voglio dire è che tutti quanti noi dal Presidente all’ultimo, che può essere il magazziniere, ci mettiamo tutto quell’impegno e tutti noi stessi. Poi è giusto accettare le critiche, avere pazienza: stiamo facendo un percorso e ci auguriamo che il girone di ritorno ci dia le giuste soddisfazioni.”Guido Schittone – Direttore sono Schittone, una domanda più in generale sul mercato, quindi non inerente solamente il Parma: forse è il primo caso nella storia di un mercato invernale scoppiettante. E’ perché ci sono stati tanti errori di valutazioni estive da parte dei club, o perché c’è un problema economico generalizzato nella serie A ed in genere nel calcio italiano?
“In generale ho detto spesso – e non rinnego quello che dico – che questo è un mercato, lo dice la parola stessa, di riparazione. Per quanto riguarda il Parma mi viene più facile risponderti: ho spiegato ampiamente, non mi voglio dilungare, quello che si è individuato per riparare l’inizio, ma con situazioni determinate anche da esigenze economiche non indifferenti, perciò abbiamo dovuto per alcuni momenti ed alcune scelte anche fare di necessità virtù, però non rinneghiamo niente, siamo contenti, l’importante è capire le caratteristiche dei calciatori. E questo è fondamentale. Per quanto riguarda gli altri, io penso che ci siano state due diverse strategie, quelle di società che sono già sane e mi auguro che il Parma, dopo queste ultime campagne trasferimenti, sia sulla strada giusta, e lo è senz’altro, per diventare una società di progetto e di pro positività, non soltanto in campo, ma soprattutto nella individuazione dei calciatori. Ci sono due categorie: società che comprano tanto per comprare, per rimpinguare, diciamo così, le rose e fare cose di questo tipo e delle società che, visto che sono sane, fanno delle scelte oculate su giocatori di prospettiva, che sono pronti o non pronti. Però di prospettiva. Non sta a me andare a dare giudizi di questo tipo, perché mancherei di rispetto nei riguardi dei colleghi, però è facilmente intuibile e basta che guardiate le composizioni o i giornali negli acquisti e le cessioni e vi rendete conto delle società che comprano in prospettiva e le società che comprano per tamponare.”
Sandro Piovani – Domani inizia il mercato dei dirigenti: si inizierà a dire che un dirigente interessa ad una squadra piuttosto che ad un’altra, inevitabilmente il tuo nome entrerà in ballo. Cosa possiamo dire alla gente di Parma?
Leonardi – “Che io sto bene a Parma. Da questo punto di vista sono molto legato a Ghirardi. Alle volte do l’impressione di essere insofferente, ma questo è per un motivo molto semplice, perché io quando mi attacco ad una situazione mi ci attacco con tutto me stesso. Dico solo questo: io certamente non vado via da un posto da sconfitto...”
Giuseppe Milano – So che finora ha lavorato giorno e notte: si concederà un po’ di riposo, assieme ai suoi collaboratori, Antonello Preiti, Corrado Di Taranto, Mirco Levati… Non riuscirà a riposare perché mercoledì si gioca subito…
Leonardi – “Come ogni volta che finisce una campagna trasferimenti rivolgo i miei ringraziamenti a tutti i dirigenti e collaboratori che mi sono più vicini: avete fatto bene anche voi a nominarli, da Antonello a tutti gli altri. Però non ci riposiamo, perché mercoledì dobbiamo vincere.”
Gian Franco Bellè – Sarò sintetico: quando oggi era girata la notizia, tramite l’agenzia ANSA, verso le 15.30 che tu stavi trattando Amauri, alla luce anche della considerazione economica che hai fatto prima, avevo temuto che potesse andar via Zaccardo…
Leonardi – “No, perché noi su certi giocatori puntiamo. Mi ricollego al discorso di Bojinov: in questo momento non mi è stato domandato, ma me lo aspetto. Bojinov va aspettato: è un investimento sul quale io continuo a battermi che è un investimento giusto, ha incontrato delle difficoltà, ma vedrete che Bojinov darà le giuste soddisfazioni al Parma. Ci vuole solo un po’ di pazienza e noi arriviamo.”