Parma, ieri e oggi:|Contestazione e riflessione
«Ci serve ancora un momento di riflessione»: queste le uniche parole di un Tommaso Ghirardi, questa volta più deluso che arrabbiato. Lui, come tutti i tifosi del Parma, era convinto di vincere la gara con il Cesena. Il suo Parma invece ha riacciuffato il pareggio per i capelli, quasi all'ultimo respiro. Così proprio non va, si deve essere detto e ridetto il patron crociato. Che ormai sembra aver virato su un possibile cambio in panchina. Scuro in volto e con poca voglia di parlare, Ghirardi è poi partito per Parigi per un viaggio di lavoro improrogabile.
La riunione del Tardini
L'ad Pietro Leonardi, visibilmente contrariato, aveva lasciato la panchina a bordo campo dove solitamente segue le partite, rifugiandosi in ufficio al secondo gol del Cesena. Dove è stato raggiunto, appena terminata la gara, dal presidente Tommaso Ghirardi e dal ds Antonello Preiti. Ma praticamente tutti i vertici della società, dal vicepresidente Penocchio sino ad alcuni consiglieri d'amministrazione, si sono fermati negli uffici del club a testimonianza della delicatezza del momento. Un'ora di confronto tra il presidente e la dirigenza tecnica del club: top secret i contenuti del colloquio a tre. Facile ipotizzare però che si sia parlato soprattutto (forse solo) della posizione di Pasquale Marino. Esonero sì, esonero no: una decisione delicata. E le quotazioni dell'allenatore sono in netto calo, anche tra i vertici del club.
Esonero sì, esonero no
I motivi del possibile esonero sono concentrati nella gara di ieri: cambio del sistema di gioco tardivo, squadra fisicamente e psicologicamente sulle gambe, esclusioni eccellenti non condivise e soprattutto una classifica che si fa, domenica dopo domenica, più preoccupante. E un rapporto con i tifosi sempre più difficile. Sul piatto del no sono stati sistemati tutti gli episodi sfortunati che hanno colpito la squadra, dagli infortuni sino alle papere personali di alcuni giocatori per arrivare a quella continuità e a quell'unità d'intenti, tra tecnico e squadra, che non sono (o non sarebbero) mai venuti meno. I pro e i contro si equivalgono: ma non c'è solo la ragione. (...)