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    Parigini, l'uomo che brucia le tappe: dalla beffa alla Juve alla Nazionale

    Parigini, l'uomo che brucia le tappe: dalla beffa alla Juve alla Nazionale

    • Andrea Piva
    Torino o Juventus? Nel capoluogo piemontese è capitato - e capiterà - a tutti i bambini di sentirsi porre prima o poi questa domanda, in genere, quello che l'amico o il parente di turno vogliono sapere è per quale delle due squadre cittadine tifa il piccolo torinese. Solitamente la risposta viene data senza pensarci troppo: Toro, Juve o magari nessuna delle due. Vittorio Parigini, invece, quando aveva 10 anni prima di rispondere a questa domanda ci avrà riflettuto per un po' di tempo: per l'allora baby attaccante quel quesito voleva dire scegliere in quale tra le due squadre andare a giocare.

    IL DERBY VINTO DAL TORO - Quando era ancora nei Pulcini del Pancalieri, squadra dilettantistica dell'hinterland torinese, venne notato sia dagli osservatori granata che da quelli bianconeri; d'altra parte non poteva essere diversamente considerato che Parigini, classe 1996, faceva la differenza a suon di gol anche quando giocava con la formazione dei 1995. La Juventus lo convocò per un provino, lo superò e per il suo passaggio bianconero sembrava tutto fatto; poi arrivò Silvano Benedetti, il Responsabile della Scuola calcio del Torino, che lo convinse a sposare la causa granata e a cambiare la sua storia. Nel settore giovanile del Toro Parigini ha trascorso sette anni, dal ruolo di punta centrale si è spostato a quello di esterno d'attacco e proprio in questa posizione ha saputo far fruttare al meglio le proprie doti tecniche e la sua velocità.

    In granata, inoltre, non ha perso quel vizio che aveva già al Pancalieri, ovvero quello di bruciare le tappe, giocare e segnare con i ragazzi più grandi di lui: a 16 anni: mentre i suoi coetanei erano nella formazione Allievi, lui era già un punto fermo della Primavera di Moreno Longo. L'anno successivo, quando avrebbe avuto l'età per il primo anno in Primavera, era in Serie B alla sua prima esperienza tra i professionisti con la maglia della Juve Stabia. Ma è al Perugia, nel campionato 2014/2015, che Parigini è riuscito a far parlare di sé con continuità, facendo la differenza tra i cadetti e riuscendo anche ad arrivare in Nazionale Under 21. Quest'anno, con il Chievo Verona, ha potuto esordire in Serie A e ora, dopo essere entrato in pianta stabile nel clan di Di Biagio, è stato selezionato da Ventura per lo stage della Nazionale.

    Il ct azzurro ha potuto conoscere Parigini al Torino, lavorando con lui anche in alcuni ritiri precampionato e, conoscendone le grandi potenzialità, lo ha voluto con sé per il mini-ritiro di Coverciano. A Parigini manca ancora l'esordio con la prima squadra del Torino: la scorsa estate i dirigenti granata hanno preferito cederlo in prestito, considerata la grande concorrenza che avrebbe trovato nell'attacco di Mihajlovic, nei piani di Cairo c'è però quello di riportarlo alla base a fine campionato per far sì che possa finalmente essere protagonista. Un progetto, questo, che è sempre stato nella testa del presidente granata che poco più di un anno fa gli ha fatto sottoscrivere un contratto fino al 2020: d'altronde un giocatore con le caratteristiche di Parigini è perfetto come attaccante esterno nel 4-3-3 di Mihajlovic

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