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    Paredes, brutta la prima: paga errori e leggerezze, ma anche il non-gioco della Juve

    Paredes, brutta la prima: paga errori e leggerezze, ma anche il non-gioco della Juve

    • Cristiano Corbo
    La curiosità del momento si è fatta certezza immediata, un battito d'ali di farfalla è l'istante di uno stop di palla: Leandro Paredes è un giocatore diverso da tutti gli altri. E' una certezza che arriva d'impatto, una consapevolezza nuova, acqua nell'arido deserto d'inventiva del centrocampo. Allegri l'ha chiesto probabilmente per questo, perché alla sua intelligenza tattica non occorre abbinare un contesto - il riferimento è chiaro, e se non lo è si guardi alle dodici fatiche di Locatelli, non esattamente Ercole.

    No, l'argentino beneficia di due aspetti in particolare: sa essere il fulcro di una squadra dinamica e improntata sulla verticalità, o (quasi all'opposto) ti dà la possibilità di creare pericoli dal nulla quando di fronte hai un muro di gomma fatto difesa avversaria. Quante partite della Juve finiscono in un modo o nell'altro? Praticamente tutte. E allora il ragionamento fila liscio, lineare, sembra un matrimonio perfetto tra due anime pronte a incastrarsi. Solo che l'amore non si forza. L'amore ha bisogno di pazienza e di conoscenza. L'amore non si è mai fatto in due giorni. 

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