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Napoli, il paradosso: il 'Maradona' non è più un fattore, i dati del crollo
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IL DATO - Eppure in una speciale classifica che prende in analisi i punti in trasferta il rendimento dei partenopei sarebbe da Champions, dal momento che in 12 partite ha totalizzato 18 punti, inferiori solo all’irraggiungibile Inter(32), la Juventus( 26) e il Milan(24). Il tutto incassando 12 reti, 8 in meno di quelle incassate dai rossoneri. Dati che contano anche una flessione nelle ultime 4 trasferte (contro Lazio, Roma, Torino e Milan), che hanno fruttato un punto senza segnare reti. Quello che favorisce questa statistica è sicuramente il modo di giocare. Giocando in trasferta spesso ci sono più spazi da attaccare ed è più facile giocare in contropiede difendendosi con la linea difensiva bassa per poter recuperare palla e riattaccare gli spazi in velocità. Il rovescio della medaglia è pero un rendimento casalingo preoccupante. Infatti al “Maradona” in 11 partite sono stati totalizzati 17 punti (1,55 per partita), dodicesimi in questa speciale classifica dietro a Lecce Frosinone Torino tra le altre. Preoccupante il numero dei gol incassati in casa(15),più di uno a partita. Questo dipende anche dalla poca qualità della manovra che appare lenta e prevedibile al punto che spesso non si riesce a trovare un pertugio, specialmente con squadre di medio-bassa classifica. La qualità del fraseggio è ben lontana dalla versione scintillante spallettiana. Ad influire su questi dati vi è sicuramente anche l’assenza di Osimhen, che tra problemi fisici ed impegni con la Nazionale ha giocato solo 13 delle 23 partite di campionato.
FATTORE IN NEGATIVO - Nella storia recente del Napoli, il vecchio “San Paolo”, ora “Maradona” è sempre stato un fattore determinante. Infatti i punteggi e i più importanti risultati sportivi erano determinati dal rendimento in casa dei partenopei. Da Benitez a Sarri fino ad Ancelotti e Spalletti lo stadio di Napoli è sempre stato un fortino, spinti dal tifo caloroso dei tifosi che diventavano il dodicesimo uomo in campo. In questa stagione invece a tratti è sembrato il contrario: i calciatori sentono la pressione e cadono anche in errori grossolani. Nelle ultime due partite casalinghe sono arrivate due vittorie contro Salernitana e in rimonta contro il Verona ciò nonostante i numeri sono ugualmente preoccupanti, bisogna quindi continuare su questa scia se si vuole sperare nella rimonta Champions. Le possibilità si stanno riducendo visto il rendimento di Atalanta e Bologna. Il Napoli non può più permettersi di sbagliare.