Paparesta:| 'Nicchi si delegittima, tecnologia serve'
L’ex arbitro di serie A, Gianluca Paparesta, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radio Incontro 105.8, durante la trasmissione “Diario di bordocampo”.
Il presidente dell’Associazione italiana arbitri, Marcello Nicchi ha espresso un giudizio positivo sull’ultima giornata di campionato disputata. Che ne pensa?
“Il commento è imbarazzante. Sarebbe meglio non considerarlo. Secondo me si delegittima perché quando ci sono degli episodi che sono stati giudicati unanimemente dove l’arbitro è stato sfortunato perché posizionato male o non era pronto, ha giudicato male. Io vorrei sottolineare al di là degli episodi, i diversi comportamenti che si hanno da arbitro ad arbitro nei confronti di determinati soggetti. Abbiamo visto degli allenatori espulsi perché hanno superato di un metro l’area tecnica poiché andavano a dire al raccattapalle di esser veloci nel dare la palla e mi riferisco a Cosmi in occasione di Siena-Juventus. Poi abbiamo visto altri allenatori nel derby di Milano, che hanno detto di tutto e di più all’arbitro, il quale è stato passivamente ad ascoltare i rimproveri quasi come un alunno che sente il professore o il maestro che lo rimprovera e che gli dice: “Impara ad arbitrare”, entra sul terreno di gioco come hanno fatto i 2 allenatori di Milano ed in quell’occasione non abbiamo visto nessun provvedimento. Credo che dire che tutto è andato bene e
Entrando nello specifico: dopo il faccia a faccia tra Valeri ed Allegri ad inizio derby, non sarebbe stato il caso di mandare il tecnico rossonero negli spogliatoi? Idem per Stramaccioni. In Siena-Juventus diversi errori di interpretazione del regolamento e 2 pesi e 2 misure come ha sottolineato lo stesso allenatore del Siena, Serse Cosmi.
“Ci si potrebbe soffermare un’intera trasmissione per spiegare gli episodi giudicati in maniera errata, però si andrebbe a finire sulle solite evidenze e segnalazioni. Quello che io, invece, vorrei sottolineare a parte il discorso su Nicchi, che non credo che debba fare neppure testo e soffermarsi più di tanto. Non so se era una battuta o se era una provocazione o se è nella fase di delirio di onnipotenza che in questo periodo lo colpisce. E’ in periodo di elezioni ed in campagna elettorale si dicono tante cose e si nega anche l’evidenza. La cosa che mi preoccupa è la difformità di giudizi nell’ambito dello stesso campionato. Vediamo arbitri che ammoniscono 8-9 giocatori nella stessa partita, episodi similari per falli di mano o altro che non vengono sanzionati assolutamente nella stessa maniera nella stessa giornata di campionato. Ci sono poi episodi calci di rigore in cui 10 entrano in area prima dell’esecuzione del rigore e 1 lo fa ripetere e 10 che non lo fanno, allenatori che fanno di tutto e di più e rimangono in campo ed altri che vanno via, fuorigioco interpretati in una maniera ed altri lasciati completamente andare. La mia preoccupazione da addetto ai lavori ma soprattutto per dare serenità e linearità a questo campionato che si presenta, tra l’altro, neppure difficilissimo perché non è che ci siano state grosse difficoltà finora, però è proprio questa difformità che allontana la gente. Da queste difformità nascono i dubbi, le perplessità, nascono le accuse di sudditanza. Ci sono determinati criteri talmente oggettivi che dovrebbero essere applicati da tutti. Mi riferisco anche adesso all’utilizzo degli arbitri addizionali. Nelle prime 3 giornate hanno fatto concedere una marea di rigori. Sono arbitri internazionali ed esperti, che si trovano in una metà campo e nella stessa partita dalla parte opposta, c’è un arbitro che viene dalla serie B. Quindi nella stessa partita, tra un lato e l’altro, ci sono delle difformità clamorose. Questo è il problema più grosso che colpisce il calcio italiano e gli arbitri italiani: anziché pensare alle campagne elettorali, alle pseudo o reali offese o alle minacce vere o presunte, credo che sarebbe meglio preparare al meglio gli arbitri per farli dirigere serenamente come sanno fare. Quando c’è troppa pressione, anziché parlare di tecnica si parla di minacce ai dirigenti, io credo che siamo su una strada sbagliata e quest’autonomia dell’A.I.A. vada assolutamente riformata”.
Nicchi ha detto che la funzionalità degli arbitri addizionali la devono conoscere arbitri e calciatori e non è importante se la gente la capisce o meno. Il presidente dell’A.I.A. ha fatto l’esempio dei calci d’angolo, dicendo che ci sono meno falli in area di rigore prima e durante l’esecuzione. E’ d’accordo?
“Allora facciamo un campionato solo per gli arbitri e per Nicchi, che deve fare il presidente dell’A.I.A. Io mi soffermo sul fatto che la Federcalcio, attraverso l’associazione italiana arbitri, ha recepito in parte le possibilità che venivano date dall’International Board. L’IFAB aveva dato la possibilità di utilizzare sia il mezzo tecnologico in modo che si alleggerisce la responsabilità degli arbitri, che possono stare più attenti a vedere cosa accade in area di rigore, sia gli arbitri addizionali. Questi ultimi devono servire per vedere se la palla supera o meno la linea di porta ma anche come deterrente per le trattenute. La Federazione Italiana ha detto di esser contraria al mezzo tecnologico. Secondo me questa posizione è assolutamente sbagliata perché con la tecnologia vediamo tutti se il pallone ha superato o meno la riga. Abbiamo assistito a dei casi in cui certezze non ce ne sono state anche in questo campionato, nonostante l’arbitro addizionale. Detto questo, la mia preoccupazione è che ci sono difformità nell’applicazione da parte dei vari arbitri addizionali. Se da una parte c’è un arbitro di serie B o alle prime armi in serie A, quando deve decidere se c’è un calcio di rigore e suggerirlo all’arbitro centrale, l’arbitro internazionale ha un’esperienza, un grado di preparazione ed una disponibilità a rischiare in proprio su determinate decisioni che non è assolutamente pari all’arbitro addizionale dalla parte opposta, che si trova in condizioni completamente differenti. Credo che altro che elezioni dell’A.I.A., qui ci vorrebbe qualcuno che mettesse ordine e chiarisse le idee a chi pensa di fare il presidente dell’associazione arbitri andando sui giornali ed in televisione dicendo che va tutto bene, non interessa cosa pensa la gente o dar loro spiegazioni su come operano gli arbitri. E’ assolutamente inconcepibile in questo momento”.
Sempre sugli arbitri addizionali. Non sarebbe più utile posizionarli dalla parte opposta del guardalinee?
“Inizialmente la posizione era quella, nelle sperimentazioni in Champions League. Poi ci si è resi conto che comunque l’assistente, guardando il fuorigioco veniva distratto dal vedere trattenute o altro e poi c’era un accavallamento delle posizioni. L’arbitro centrale si muove in diagonale, in modo da aver sempre di fronte gli assistenti. In quel caso, l’arbitro addizionale mettendosi dal lato opposto dell’assistente, andava a coprire la stessa parte di area che in effetti era coperta dall’arbitro centrale e per questo motivo è stato deciso di spostare l’arbitro addizionale dall’altra parte e di alleggerire l’assistente da tutte le trattenute e falli commessi in area di rigore perché venivano giudicate dall’arbitro centrale e dall’addizionale”.
Ci si è sempre chiesti come mai gli arbitri non possono spiegare le decisioni prese. Magari se fosse possibile intervistarli si chiarirebbero più facilmente gli errori e ci sarebbero minori polemiche.
“Le dirò una chicca su Nicchi di Arezzo. Ora sono gli arbitri che eleggono il presidente. Nicchi ha fatto una campagna elettorale andando in giro per le sezioni e sui mezzi d’informazione dicendo che il primo atto della nuova gestione, qualora fosse stato eletto, sarebbe stato quello di dare la parola agli arbitri e dar loro la
possibilità di spiegare le decisioni prese. Dopo esser stato eletto, ha completamente smentito queste sue dichiarazioni dicendo di esser contrario a far parlare gli arbitri. Così come prima di esser eletto aveva detto di esser favorevole all’utilizzo dei mezzi tecnologici, poi ha detto di esser assolutamente contrario al suo utilizzo. Dopo Milan-Juventus ed il gol famoso (su tiro di Muntari, ndc) entrato di oltre mezzo metro, ha di nuovo detto di esser favorevole ai mezzi tecnologici, dopo 15-20 giorni passato il caos dovuto a questo errore, ha di nuovo detto di esser contrario. Ognuno poi può trarre le conclusioni sul presidente dell’A.I.A.”.