Papa Francesco e il negazionista in ospedale col virus: 'Ironia della vita'
Homo ferox, anzi peggio: 1500 delfini macellati alle Faroe - Isole Faroe, hanno spinto 1.500 delfini in una baia per macellarli con coltelli, asce e/o loro spaccare la testa con martelli. Perché? Per sport. Per la gara a chi fa più sangue. Non per mangiarne la carne, ne hanno macellati talmente tanti che la buttano via la carne. Per antica tradizione venatoria? Non ne avevano mai macellati tanti, stavolta è record. Un record di cui cominciano a vergognarsi. Questa non è caccia, questa è ferocia. Ferocia ottusa ed oscena.
Milley, l'anti Stranamore - Secondo ricostruzioni di stampa il generale Milley capo di Stato Maggiore americano ha chiamato i militari cinesi per avvertire e lanciare un messaggio: non vi stiamo per attaccare. Milley avrebbe contattato i cinesi mentre il 6 di gennaio le milizie suprematiste ed eversive davano l'assalto al Congresso a Washington. Milley deve aver pensato che quelle immagini del Parlamento Usa conquistato e occupato con la violenza dalle squadre dell'estrema destra americana le vedevano anche i cinesi. E anche i cinesi sapevano che il dito contro il palazzo del Congresso l'aveva letteralmente puntato Donald Trump allora ancora presidente. Willey ha temuto che i cinesi credessero alla possibilità, anzi ad un colpo di Stato in atto negli Usa. E che se ne sentissero minacciati. Minacciati dalla circostanza per cui l'uomo che indicava alla folla il Parlamento come il nemico da abbattere fosse in quel momento anche l'uomo che che aveva ancora in mano i codici di lancio per i missili nucleari. Quindi il contatto e l'avvertimento-rassicurazione a Pechino: le armi nucleari non sono a sua disposizione e non stiamo per attaccarvi. I meno giovani ricorderanno il Dottor Stranamore, il film di Kubrick dove tutti giocano con la Bomba e alla fine il mondo esplode. Nella realtà invece pare ci sia stato un Milley, un generale anti Stranamore.
Caterina e Melissa, una favola...vera - Caterina e Melissa nascono nello stesso posto, Capodanno 1998 ospedale di Mazara del Vallo. Stesso ginecologo per le rispettive madri, stessi infermieri ad accudire le neonate e a...scambiarle in culla. Per tre anni l'una figlia nella vita dei genitori dell'altra. Per tre anni ciascuna vive e fa parte della famiglia che dovrebbe essere dell'altra. Fino a che una maestra d'asilo non consegna una delle due bimbe alla donna che le somiglia tanto da farle credere sia la mamma. La donna dice "Non è mia figlia". Però poi dopo i dubbi, le domande e quindi le analisi, il Dna e infine la certezza: le due neonate sono state scambiate in culla e affidate ciascuna ai genitori dell'altra. Dramma, fosco dramma, dramma senza sbocco, recriminazioni e guerra tra le due coppie? Cupo ingrigirsi e avvelenarsi di amori tra genitori e figlie che figlie e genitori non sono? Infinito e incontrollabile spazio al dolore e alla rabbia? No, proprio no. Choc iniziale sì, certo. E grande. Ma poi elaborazione razionale e affettiva insieme dell'accaduto e costruzione collettiva di una maxi famiglia allargata. Come oggi dicono le due ragazze: ciascuna bimba con 4 genitori e 8 nonni. Stessa scuola, stesso banco fino alla Maturità. E la maturità di genitori e nonni di sentirsi accresciuti e non mutilati dall'accaduto. La storia di Caterina e Melissa stasera diventa favola in Rai. E loro stesse sono andate in tv a raccontare una favola a lieto fine. Una favola eccezione tra le favole: è vera.