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    Paolo Cannavaro: 'Rimpiango di non aver giocato in Inghilterra. In Cina? Chissà'. E sul Napoli...

    Paolo Cannavaro: 'Rimpiango di non aver giocato in Inghilterra. In Cina? Chissà'. E sul Napoli...

    Il difensore del Sassuolo Paolo Cannavaro ieri sera è stato intervistato dall'emittente locale TRS. "Il fatto che la società punti sui giovani e abbia voglia di parlare con me di rinnovo di contratto, mi rende molto felice - le sue parole -. La penalizzazione per il 'caso Ragusa'? Credo gli errori si possano fare, ma questo andava punito in modo diverso, mi sembra un accanimento ridicolo. Tre punti in meno possono cambiare una stagione, e potrebbero farlo soprattutto nella zona salvezza. Il mio arrivo nel 2014? Era il periodo in cui la squadra stava prendendo giocatori con esperienza nella categoria. Mi è piaciuto come il Sassuolo si è posto, il progetto: nel mio contratto c'era un premio per l'Europa League, questo la diceva lunga sull'ambizione della società. Squinzi è venuto a Milano in ritiro quando eravamo ultimi in classifica a dirci di darci che voleva di più, perché voleva arrivare in Europa League. Io allora cercavo un posto dove stare bene, e dove avere un'identità; molti all'inizio mi davano del matto, ora invece molti colleghi vorrebbero essere qui. Il Sassuolo sceglie giocatori intelligenti, sceglie uomini: sono attenti a non prendere giocatori che pensano di venire qui in vacanza. Acerbi? In questo momento non convocarlo in Nazionale è una follia, spero che possa essere la bandiera per un grande Sassuolo. Berardi? Quello che vedo in lui l'ho visto solo in Cavani". 

    "Il mio futuro? Quando appenderò le scarpette al chiodo mi piacerebbe rimanere nel calcio, magari da collaboratore, anche per capire se mi piace davvero o no - ha affermato Cannavaro -. Comunque smetterò quando deciderà il mio fisico, oggi mi dice di spingere ancora. Vado al campo ancora con l'entusiasmo e la gioia di quando avevo diciott'anni. Grazie a Di Francesco mi è venuta la voglia di continuare a giocare a calcio, ha delle idee che mi piacciono molto. È una delle più grosse sorprese che ho avuto nel mondo del calcio. In un grande club o in Nazionale? Io lo vedrei meglio in un grande club: il suo gioco è complesso, è difficile trasmetterlo vedendo i giocatori una volta al mese. Forse il mio unico rimpianto è non aver giocato in Premier League. Là il mio modo di giocare, con le scivolate e i contrasti duri, è molto apprezzato, e forse avrei avuto delle soddisfazioni. Andrare in Cina? È un'esperienza che potrebbe piacermi, ma se avrò la fortuna di poter continuare qui tutto il resto andrà in secondo piano. Il Napoli? Non ho mai nascosto che il mio sogno era di chiudere lì la mia carriera, e non credo di offendere nessuno dicendolo. Poi è normale che quando tante cose ti vengono a mancare, e vedi atteggiamenti diversi della società verso un giocatore piuttosto che un altro, allora devi pensare che hai una carriera, una vita, e devi fare delle scelte che vanno contro il tuo desiderio. Certo, mi fa piacere che quando vado giù ancora mi chiamino capitano, per molti tifosi è come se fossi ancora lì".

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