Pandev:| 'Napoli da scudetto con due colpi'
Intervista all'attaccante macedone.
Pandev: "Con due colpi sarà un Napoli da scudetto".
"Ho firmato per tre anni e sono rimasto per vincere, possiamo puntare al titolo. Non ho mai trovato uno spogliatoio così unito, chi arriva dovrà avere il nostro stesso orgoglio".
Pronti?
«Prontissimi. Visto come sono rilassato?».
E anche felice: il ritorno, cioè la permanenza nel Napoli, il matrimonio in chiesa con la sua Nadica e ora questo viaggio di nozze-vacanza con la famiglia.
«Sì, è un momento in cui sono sereno e contento. Mi sto godendo i bimbi e mia moglie, il mare e il sole. E ho staccato completamente la spina del calcio».
Niente foto, autografi e domande selvagge?
«No, macché. Non ho incontrato tifosi napoletani, ma del resto queste spiagge non le conosce nessuno: io ci vengo spesso, sono a un passo da casa mia. Credo sia il posto ideale per rilassarsi».
E al Napoli non pensa mai?
«Sempre. Certo. Sono molto, molto felice di essere rimasto: l'avevo detto anche a Mazzarri, a fine stagione, che mi avrebbe fatto piacere restare. E così, quando mi hanno chiamato ci ho messo un attimo a decidere».
Cosa le hanno detto per convincerla?
«Sia il presidente De Laurentiis, sia Mazzarri e Bigon mi hanno confermato che il Napoli vuole continuare a crescere. Soprattutto dopo la vittoria della Coppa Italia».
Argomenti importanti.
«Sì, fondamentali per me: è vero che nella mia carriera ho vinto tanto, ma voglio continuare con la maglia azzurra. I tifosi lo meritano, sono meravigliosi: la festa per la Coppa Italia è indimenticabile, mamma mia Non oso immaginare cosa accadrebbe, se arrivasse qualcos'altro».
Tipo?
«Lo scudetto. Io credo che con un paio di acquisti di valore ed esperienza sia possibile. Possiamo farcela: il Napoli è già forte e il gruppo è eccezionale. Ho vissuto Lazio e Inter, ma uno spogliatoio così unito non l'ho mai visto: quando ci mettiamo in testa una cosa, riusciamo sempre a raggiungere l'obiettivo. La Coppa Italia è l'esempio: dopo aver perso la Champions, la volevamo a ogni costo».
Vada per scudetto e ritorno immediato in Champions, allora.
«Eh, speriamo, magari. Ripeto, è la città a meritare queste gioie e questi palcoscenici. Il club ha voglia di crescere, il presidente e Mazzarri hanno tanta carica dentro».
E lei? Dopo la cessione di Lavezzi le toccheranno gli straordinari.
«Io ho tanta esperienza da mettere al servizio del gruppo. Tutto qua. Non sono il eader, è il gruppo a esserlo».
Quanto mancherà il Pocho?
«Molto. Lui è un grande. Un campione e anche una persona eccezionale: ci sono pochi giocatori come lui in giro. Napoli non deve avercela con Lavezzi, anzi: deve continuare a volergli bene».
Ha qualche consiglio per gli acquisti da dare?
«No, assolutamente. La società sa benissimo cosa fare. Posso solo ribadire che, con un paio di giocatori bravi e di esperienza possiamo puntare allo scudetto».
L'unico messaggio in bottiglia lanciato nel mar Egeo?
«Beh, una considerazione. Chiunque verrà dovrà avere il nostro stesso orgoglio: il Napoli è una grande squadra, importantissima, non una qualsiasi. Per indossare la maglia azzurra bisogna avere fierezza e unimmensa voglia di vincere. Bisogna capirlo e saperlo».
Il primo impegno ufficiale è in programma l11 agosto a Pechino, in Supercoppa con la Juve. Lei ne ha già conquistate due, con Lazio e Inter.
«Daremo il massimo, come sempre, per vincere ancora».
Per l'appunto. Non fa che coniugare questo verbo.
«Ho firmato per tre anni, sono rimasto per questo e ci credo».
Sta sentendo i suoi compagni di squadra?
«Sì, qualche sms con Cannavaro e Inler. E poi ho fatto gli auguri a Dossena, che è diventato papà, e a tutti i ragazzi che in questi in giorni hanno festeggiato il compleanno».
Il 9 luglio si parte: raduno e ritiro a Dimaro. Si sta tenendo in forma?
«Altroché, i miei due figli mi fanno fare molta ginnastica! Non vedo lora di cominciare».