Napoli, Pandev-Behrami:| Gli azzurri che 'odiano' Lotito
Il copione è lo stesso: lite furiosa con il patron biancoceleste e addio al vetriolo ad un anno di distanza l'uno dall'altro. Eppure all'inizio l'amore (calcistico) sembra durare. Quello di Pandev, idolo dell'Olimpico, è intenso. Cinque stagioni condite da prodezze. Una qualificazione in Champions e la storica Coppa Italia, poi scoppia la crisi. Il motivo del contendere è il rinnovo del contratto. Lotito non cede e nel 2009 isola il macedone che diventa a tutti gli effetti un 'esodato' della prima ora. 'È la fine di un incubo. Sono andato via da una persona che mi ha trattato malissimo. Lotito e Tare (attuale coordinatore dell'area tecnica, ndr) non meritano di guidare una società prestigiosa come la Lazio. I tifosi sono incredibili, la dirigenza no'. Capitolo chiuso (male) e strade che si separano senza possibilità di un dialogo futuro.
Il passato - però - non l'ha dimenticato proprio come Behrami che ha lo stesso ghigno di disappunto al ricordo dei suoi trascorsi con l'attuale patron della Lazio. Il (suo) epilogo è meno clamoroso, ma il rapporto è ugualmente compromesso. La maglia biancoceleste gli vale la ribalta in serie A. Tre campionati da assoluto protagonista, poi nel 2008 si rompe qualcosa ed il motivo è sempre economico. A maggio annuncia di voler ricorrere all’articolo 17 della Fifa - che gli consente lo svincolo d'ufficio - pur di andarsene. Riesce ad evitare lo scontro frontale e si accorda con il West Ham che versa 6,5 milioni di euro per acquistarlo. In calce alla firma, una dichiarazione durissima contro Lotito: 'È uno che umilia le persone, non posso avere rapporti con gente del genere'. Stasera si ritrovano. Da avversari.
(La Repubblica - Edizione Napoli)