AS Roma via Getty Images
Pallotta: 'Spero di avere il nuovo stadio entro 3 anni, a fine anno via ai lavori'
Intervistato da Real Vision, il patron della Roma James Pallotta è tornato a parlare della sua esperienza alla guida del club, a partire dal suo approdo nel 2011. Ma il punto più importante resta quello della costruzione del nuovo stadio: "In tre anni speriamo di averlo. Noi non otteniamo denaro per le infrastrutture, non otteniamo soldi per lo stadio. Quindi è un’operazione finanziata privatamente, che sarà l’impianto più utilizzato in tutta l’Europa meridionale, spero sia tutto fatto per la fine di maggio e potremo iniziare a costruire alla fine dell’anno". Nell'intervista concessa lo scorso 12 marzo, Pallotta ha aggiunto: "Spero che anche questa volta i politici non mandino tutto all'aria. Sono sempre le questioni politiche che rovinano le economie e io mi preoccupo del livello di debiti come ho fatto per tutta la vita. Ma la cosa che mi preoccupa di più sono le decisioni politiche, sia in Italia che nel mondo in generale. Sono almeno tre anni che avrebbe dovuto esserci lo stadio. Alcuni problemi forse sono stati auto-inflitti dal costruttore che possedeva i terreni ma altri dalle istituzioni".
Sull'acquisto della Roma: "Penso che la mia entrata sia stata interessante. Quando abbiamo comprato la squadra, era in grave difficoltà finanziaria. I precedenti proprietari, mentre potevano aver fatto un buon lavoro in alcuni anni sul campo, prendevano in prestito da altre imprese e hanno avuto grandi quantità di debito. Fondamentalmente penso che Unicredit sia stato il proprietario della squadra. Quindi abbiamo avuto molto da fare per cambiare subito questa cosa. Penso di aver passato i primi due anni quasi combattendo esclusivamente con le banche per questo motivo, anche se avevamo un accordo e cosa si sarebbe dovuto fare".
Sull'acquisto della Roma: "Penso che la mia entrata sia stata interessante. Quando abbiamo comprato la squadra, era in grave difficoltà finanziaria. I precedenti proprietari, mentre potevano aver fatto un buon lavoro in alcuni anni sul campo, prendevano in prestito da altre imprese e hanno avuto grandi quantità di debito. Fondamentalmente penso che Unicredit sia stato il proprietario della squadra. Quindi abbiamo avuto molto da fare per cambiare subito questa cosa. Penso di aver passato i primi due anni quasi combattendo esclusivamente con le banche per questo motivo, anche se avevamo un accordo e cosa si sarebbe dovuto fare".