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    Romamania: Pallotta 'mai 'na gioia', l'ennesima conferma di un proprietario mediocre. Friedkin ci ripensi!

    Romamania: Pallotta 'mai 'na gioia', l'ennesima conferma di un proprietario mediocre. Friedkin ci ripensi!

    • Paolo Franci
    A Roma, per esprimere uno stato d'animo di grande amarezza, significando al mondo che tutto sta andando storto, c'è un modo di dire sintetico ma efficacissimo: “Mai 'na gioia”. Un adagio che si ritaglia perfettamente sulle aspettative che ciclicamente avvolgono James Pallotta: mai 'na gioia, appunto. E se gli strombazzanti e strombazzati proclami su titoli, gloria, scudetti e squadra tra le più forti al mondo sono finiti dietro a risultati da obiettivo fisiologico per un club delle dimensioni della Roma - mi riferisco a qualche qualificazione Champions e un unicum meraviglioso ma certamente non frutto della programmazione, la semifinale europea - sistematicamente smantellato e poi ricostruito fino al definitivo disfacimento.

    Eh sì, mai 'na gioia. Soprattutto quella di assistere all'atteso passaggio di consegne tra chi, Pallotta, non ha più nulla da dire qui a Roma - se non attraverso l'ansimante trascinare dell'affare stadio – e chi avrebbe meritato almeno il beneficio della fiducia su quanto avrebbe voluto realizzare, il volatilizzato Friedkin. Il 'poro Dan', come direbbero a Roma, anche se povero si fa per dire: secondo le cronache recenti sarebbe scappato dopo aver offerto 575 milioni, più 20 di prestito. Pallotta vuole di più e certo non mi permetto di confezionare ardite valutazioni su quanto possa valere la Roma. Forse ha ragione James, forse Dan ha offerto il giusto. Vedremo. Fatto sta che acquirenti non se ne vedono all'orizzonte e la crisi post pandemia del pallone di certo non ha semplificato le cose. Ora, per rimettere a posto i conti, c'è una sola via, che peraltro è il segno distintivo di questa mediocre proprietà: cedere, cedere, cedere. Altro che resistere, resistere, resistere. E, leggendo un'interessante analisi di Massimo Cecchini sulla Gazzetta, scopro che si farà di tutto per blindare Zaniolo e Pellegrini. Come? Cedendo Kluivert, Riccardi e Under. E fin qui il valore c'è, anche se tremo pensando ai nomi che dovranno sostituire due talenti ancora acerbi, ma indiscutibili. Poi c'è Schick, e speriamo che il Lipsia se lo tenga. E poi, udite udite, c'è da vendere Bruno Peres, Juan Jesus, Pastore, Perotti, Fazio. Per ingaggio, età o condizioni fisiche precarie (o tutte e tre le cose...) vai a venderli a qualcuno, vai! Ah beh mica finisce qui. C'è da sistemare Florenzi eppoi Spinazzola (ricordate quanto l'hanno pagato?), per non parlare di chi rientra alla base: Olsen, Coric, Gonalons. Ricordate quanto fu pagato Coric? Lasciamo stare.

    Ora, la domanda che a livelli di “mai 'na gioia” tocca picchi sconosciuti: Se non si riesce a fare cassa, nell'intenzione di tenere Zaniolo e Pellegrini, che si fa con questi due? Tremo davanti a una delle ipotesi che non voglio neanche immaginare. E allora, signor Dan, la prego, ci ripensi e non smetta di trattare e si prenda la Roma. Vedrà, troveremo il modo di esserle riconoscenti.
     

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