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    Palladino: "Kean è il primo che ho chiamato alla Fiorentina, è come un fratello. 52 milioni? Magari"

    Palladino: "Kean è il primo che ho chiamato alla Fiorentina, è come un fratello. 52 milioni? Magari"

    • Redazione CM
    Nel corso di un'intervista rilasciata a La Repubblica, il tecnico della Fiorentina Raffaele Palladino ha parlato del vicecapocannoniere della Serie A, l'attaccante viola Moise Kean

    "Sono stato io a volere Kean, l’ho chiesto espressamente e la società ha subito assecondato la mia richiesta. Per Moise mi sento quasi un fratello maggiore, è stato il primo che ho chiamato quando sono arrivato a Firenze. Non veniva da stagioni particolarmente brillanti, ma abbiamo deciso di credere sia nel ragazzo che nel calciatore. Può disputare un grande campionato, a patto che riesca a mantenersi sempre in ottime condizioni fisiche. Mi preoccupa la clausola da 52 milioni? No, anzi. Se qualcuno decidesse di pagarla, sarebbe la dimostrazione che abbiamo fatto tutti un lavoro straordinario".

    FAME - "Firenze e la Fiorentina devono godersi questo Kean e pensare al presente, che è davvero bello. Abbiamo dato alla Nazionale un attaccante di altissimo livello. La sua fame, il desiderio di segnare fino all’ultimo secondo contro il Verona, sono il simbolo di quello che sta costruendo. Ha una mentalità straordinaria, ma non deve mai lasciarsi condizionare da nulla. Se dovesse distrarsi, lo noterei subito. È una mia qualità: capisco immediatamente chi abbassa la testa in allenamento".

    CLASSIFICA - "Molto dipenderà da noi, perché ora tutti vorranno affrontarci per batterci: siamo in alto e rappresentiamo una sfida. Giocatori come De Gea, Gosens e Kean, insieme a Bove, Cataldi e Adli, hanno portato la mentalità giusta per far crescere la Fiorentina. È un gruppo fantastico, compatto, che lavora unito verso lo stesso obiettivo. Voglio ringraziare il presidente Commisso, il direttore generale Ferrari, oltre a Pradè e Goretti, per avermi consegnato una rosa così competitiva".

    GUDMUNDSSON - "L’assenza di Albert valorizza ancora di più il lavoro della squadra, che è riuscita a fare bene anche senza uno dei giocatori più attesi e costosi. Lo vedo sempre molto sereno, parliamo spesso, e ho potuto apprezzare la sua grande sensibilità. Lo aspettiamo il prima possibile. Per quanto riguarda il mercato di gennaio, non ci siamo posti obiettivi specifici".

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