La lava eruttata da Zamparini stavolta ha annegato e abraso proprio tutti. Arbitri, 'Gazzetta', Sky, ce n'è stata per tutti. I direttori di gara sarebbero rei di genuflettersi al 'potere mediatico' dei più forti, i media di coprirne le 'nefandezze'. Il presidente del Palermo non ha mandato già il rigore concesso a Brescia da Tagliavento a Caracciolo, che in effetti è andato teatralmente a sbattere contro la gamba (troppo larga) di Munoz. Correa la 'rosea', per la quale il penalty era 'giusto'. Contro l'Inter l'apoteosi. A sentire il patron rosanero, Romeo ha sorvolato su 'quattro rigori netti'.

Le versioni dei vari organi d'informazione sono contrastanti. Il 'Corriere dello Sport' parla di due rigori netti e di un fuorigioco inesistente fischiato a Eto'o. 'La Gazzetta dello Sport' è di tutt’altro avviso: l'unico danno certo lo ha subito l'Inter per l'offside fischiato al camerunense. La stampa siciliana, invece, è molto più netta nel sottolineare la brutta prestazione di Romeo, che ha negato 'due rigori netti' e altri due dubbi ('ne sono stati fischiati per molto meno', scriveva ieri il 'Giornale di Sicilia').

Invasato, Zamparini ha attaccato l'Inter additandola come ‘'a nuova Juventus'. Parole che ovviamente non sono piaciute né al club nerazzurro, né a quello bianconero. Tutti pronti a dare addosso all'imprenditore friulano, all'unanimità considerato eccessivo nelle sue esternazioni. Nessuno ha pensato, però, che il numero uno di viale del Fante abbia fatto l'iperbolico deliberatamente. È troppo esperto di calcio per credere davvero che ci fossero quattro-rigori-quattro per il Palermo: in realtà due interventi (Santon su Maccarone e Samuel su Hernandez) sono veniali; le entrate di Chivu su Cassani e Nocerino, invece, sono pane per discussioni infinite.

Zamparini ha raggiunto il suo obiettivo: fare casino. In questo modo, gli addetti ai lavori - cronisti, opinionisti, dirigenti, televisioni, classe arbitrale - probabilmente guarderanno con più attenzione verso Palermo, che forse qualche bacchettata di troppo dalle giacchette nere l'ha ricevuta. Ciò non toglie che con questo baccano si tende a mascherare le grandi magagne dei rosanero, sperticati nell'attaccare e troppo morbidi nel difendere. Che Zamparini, consapevole della fragilità della sua squadra giovanissima, si sia travestito da Mourinho per difendere il suo indifendibile Palermo, generoso ma spocchioso?