Palermomania:| Un anno tra alti e bassi
Tra bilanci preventivi e pronostici assortiti, sono stati scritti fiumi di parole, ma forse quelle giuste per vaticinare la stagione del Palermo, definito 'un laboratorio', le ha trovate proprio Zamparini: 'Una squadra giovane che ha bisogno di consolidarsi e di crescere. Sono convinto che avrà alti e bassi, magari batte il Napoli e poi perde con l'Atalanta'. È vero, perché il Palermo ha cambiato pelle; nella formazione titolare, che sarà aggiustata di volta in volta in base alle indicazioni della settimana, potrebbero sempre esserci almeno due-tre elementi nuovi rispetto all'ultimo campionato.
Novità che spesso e volentieri non significano certezze: ci vuole tempo perché Rios, che non è comunque un pivellino, capisca appieno le dinamiche del calcio italiano. E ci vuole ancora più tempo perché Dybala, potenziale craque, diventi un giocatore vero. Quel che conta è l'idea di gioco e una filosofia instillata nel gruppo che non vada dispersa a seconda dei cambi di Sannino. In questo senso, fin qui l'allenatore ha svolto un lavoro eccellente, ridestando peraltro fra i tifosi l'amore verso una squadra che raccoglieva sempre consensi.
L'importante è stare vicini al Palermo anche nei fisiologici momenti di difficoltà. Non è fantascientifico immaginare due o tre sconfitte consecutive, o un mese nel quale la squadra arranca. Di contro, sarebbe bene spegnere o comunque filtrare gli entusiasmi generali anche in caso di prestazioni maiuscole in serie. Perché, come dice saggiamente Zamparini - patron che in tanti anni di calcio ne ha viste di cotte e di crude -, il Palermo è un cantiere e come tale ha il diritto di vivere di alti e bassi.