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    Palermomania:| Tre promossi su sette

    Palermomania:| Tre promossi su sette

    Sette acquisti per tre poltrone, le caselle sotto la voce 'azzeccato'. Per tutti gli altri ci sarà tempo. Concluso il ritiro a Malles, le idee sui volti nuovi del Palermo sono più chiare. Precisiamo: sono bilanci assolutamente non definitivi, perché per alcuni di loro quello italiano è tutto un altro calcio.

    Cetto. Sembra proprio lui il centrale d'esperienza che è mancato l'anno scorso. Personalità, buon senso dell'anticipo, non tira mai indietro la gamba e sa impostare con entrambi i piedi. Non è un caso che Pioli lo abbia provato da libero in una retroguardia a tre, almeno fin quando non si è infortunato. E non è un caso che il Palermo lo abbia soffiato a una concorrenza agguerrita.

    Mantovani. Per disegnare la difesa a tre era necessario uno come lui, in grado di collocarsi sul centro-sinistra. L'ex Chievo ha qualità, un buon sinistro ed è forte di testa. Nel Palermo sovente si è fatta sentire la mancanza di centimetri. Lui ce li ha e sa sfruttarli anche in fase d'attacco. Bel colpo.

    Milanovic. Per un serbo di 20 anni, passare dal calcio russo a quello italiano è come ritrovarsi alla Scala dopo aver recitato in un teatro di un piccolo sobborgo. L'ex Lokomotiv Mosca è un difensore ben strutturato dal punto di vista fisico, un diamante da sfaccettare. Forse ancora acerbo per una realtà pallonara maliziosa come la nostra. Possibile che il Palermo lo ceda in prestito all'estero per liberare un posto da extracomunitario.

    Pisano. Lo strapotere fisico è il suo fiore all'occhiello. Quando gli si passa accanto, non si può non notare la sua possanza. Nella fase di non possesso, finora, ha fatto bene, ma Pioli gli chiede più di quanto non facesse a Varese in fase d'attacco. I tempi di inserimento in avanti sono buoni, ma occorre più qualità. Nel Palermo, comunque, può ampiamente dire la sua.

    Simon. Oggetto misterioso. Ragazzo educato e timido, a volte quasi impaurito sul campo. In ritiro ha svolto delle sedute di lavoro extra perché è palesemente indietro rispetto ai compagni. In lui si intravedono doti da mastino del centrocampo, ma deve ancora calarsi nella nuova realtà.

    Zahavi. È già evidente: il rapporto qualità-prezzo è ottimo. Il centrocampista israeliano sa pettinare il pallone per liberare i compagni al tiro ma anche colpirlo con forza per fulminare i portieri. 'Sa stare in campo', direbbe Rossi: il ragazzo prelevato dall'Hapoel Tel Aviv è in grado di smarcarsi e cercare la profondità. Deve soltanto essere più continuo e presente nella manovra. Senza dubbio il migliore dei volti nuovi.

    Gonzalez. Corsa, velocità, tanta buona volontà e… poco altro. Da quel che si è visto a Malles, difetta in qualità. Curiosamente ha le stesse goffe movenze del fratello Mariano - passato anche lui da Palermo - e come lui spesso incespica sul pallone. Se messo nelle migliori condizioni, comunque, può rivelarsi un bell'asso nella manica.

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