Palermomania:| Tra urrà e un allarme
Ecco Rossi in zona mista, subito dopo lo squillante 3-0 inflitto al Maribor: 'Giocavamo contro una squadra forte'. È giusto che il lungimirante Delio lo dica, ma cerchiamo di essere sinceri: gli sloveni sono poca cosa. E la serata di ieri al 'Barbera' non deve essere ricordata come un tripudio di lustrini e paiette. Se al posto del modesto attaccante Tavares ci fosse stato un onesto Tiribocchi - giusto per dirne uno - il Palermo sarebbe andato sotto. Gli episodi hanno girato su una ruota tutta rosanero, finendo per non punire oltre misura la scelleratezza del timido Glik. In una partita cominciata con gli squilli del Maribor, visibilmente più in palla dal punto di vista fisico, gli uomini di Rossi hanno sfruttato la verve dei loro gioielli e gli episodi.
Al 36', dopo il rosso allo sconsiderato Pridigar, il rigore di Maccarone ha ridato il sorriso al meraviglioso popolo rosanero, che ha scaldato con oltre 28.000 voci lo stadio nonostante la canicola palermitana di questi giorni. Due minuti più tardi, Hernandez è scappato via come una lepre nella metà campo avversaria e il suo non irresistibile sinistro ha colto impreparato il secondo portiere Radan. Dopodiché è stato tutto facile. Il Maribor è crollato psicologicamente, ha allentato la morsa sulle caviglie dei giocatori rosanero, che hanno avuto spazio e tempo per sciorinare il loro talento.
Troppo facile ricoprire d'oro il tocco di Hernandez o la maleducazione calcistica di Pastore, il brio di Nocerino o la regia di Liverani. Se la parte offensiva soddisfa appieno, la fase difensiva preoccupa. Non è normale bloccare il respiro in ben tre occasioni sullo 0-0 quando si gioca contro la squadra campione di Slovenia, un blocco dignitoso ma che non vale una piccola della nostra serie A. Certe magagne non dovrebbero vedersi quando mancano dieci giorni all'inizio del campionato. Ad ogni modo, è troppo presto e sarebbe ingeneroso gettare la croce addosso a Glik, che nel secondo tempo si è sì ripreso, ma soprattutto perché il Maribor è stato costretto a proteggere la propria area, complice l'inferiorità numerica.
Non conoscendo a fondo Munoz, per adesso ci viene in mente che la difesa necessita di un rinforzo più scafato. Ma i risultati parlano per questa società, che deve ancora completare l'organico. Mancano all'appello due centrocampisti: sarebbe stato meglio metterli a disposizione di Rossi molto prima, ma è anche giusto cercare di non farsi prendere per la gola acquistando calciatori davvero utili. Non uomini in più per il pallottoliere.
Chi la propria parte la sta facendo è la tifoseria: oltre 28mila paganti per un play-off di Europa League, 14.200 abbonati e quasi 18mila tessere del tifoso. Numeri da 'giù il cappello'. Un po' quello che viene naturale fare quando Pastore irride due avversari e scaglia una folgore all'incrocio dei pali. Nascondendo qualche buco di troppo in difesa.