Palermomania:| Su Balzaretti la società non ha colpe
È un momento difficile per i tifosi del Palermo. L'elaborazione del lutto per l'addio di tutti i giocatori che hanno fatto la storia recente della squadra è un cammino lungo. Come la guarigione da un amore finito. Dopo la cessione di Balzaretti, restano soltanto Migliaccio e Miccoli: se troverà una squadra, il primo partirà a breve; il secondo, invece, forse la prossima estate saluterà la maglia rosanero. Non è facile, dicevamo, perché nel mondo pallonaro i sentimenti contano. Ci si affeziona ad allenatori, giocatori, soprattutto quelli che per anni hanno sudato senza mai risparmiarsi.
Rispettare il punto di vista della società, comunque, è un altro passo imprescindibile. Balzaretti ha quasi 31 anni, il Palermo incassa cinque milioni per un giocatore in scadenza e si sgrava di uno degli ingaggi più pesanti. In un periodo di vacche magre, dove anche il Milan si libera delle sue corone e l'Inter si ridimensiona, non si può pensare che il Palermo - un club di fascia media - si sveni per gli acquisti o comunque per trattenere i suoi gioielli. Zamparini ha proposto a Balzaretti altri tre anni di contratto (scadenza 2016, quando l'esterno avrebbe avuto quasi 35 anni) con lo stipendio che, inclusi i bonus, avrebbe toccato quota 1,2 milioni. Non si poteva sforare il tetto salariale, per adesso appannaggio esclusivo di Miccoli.
Provate a dare torto a Zamparini. O allo stesso Balzaretti, che per tre stagioni guadagnerà 1,5 milioni più premi e, di stanza a Roma, potrà grossomodo stare vicino alla sua famiglia, l'affaire (di cuore) che gli interessa sopra ogni altra cosa. Qui nessuno vuole fare il solone, ma in questa vicenda strappalacrime tutti hanno le loro ragioni. A comandare è stata la legge non scritta del calciomercato, laddove i soldi la fanno da padroni. È preferibile una società sana che perde qualcosa dal punto di vista tecnico a un club molto più forte ma in crisi economica. Perché la Serie A, fino a qualche anno addietro, era una chimera. Come diceva un altro beniamino del pubblico, gli allenatori, i giocatori e i presidenti passano, ma il Palermo resta. Sebbene l'addio di Balzaretti sia comunque un macigno sullo stomaco.