Palermomania:| Rossi vs Zamparini
Uno dei più grandi pregi di Delio Rossi è la coerenza. Alla vigilia della gara con il Losanna, ricordava come la rosa fosse inadeguata per tre competizioni. Dopo la vittoria contro questa squadra che non vale il Bari ultimo in classifica, l'allenatore del Palermo ha ribadito che l'organico è... inadeguato. Un tratto di matita ulteriore su discorsi che il buon Delio si porta sulle spalle come un fagotto dalla scorsa estate. 'Va bene i ragazzi, ma serve qualche giocatore più esperto'. In Austria il tecnico riminese si è prestato pazientemente a spiegare ad Acquah che il gioco del calcio non è anarchia, a Glik che quando gli avversari crossano bisogna guardare palla e uomo, a Hernandez che bisogna tornare per dare una mano al centrocampo. In tutto questo magma di ammissibile superficialità giovanile, ci sarebbe voluto un qualche rimorchio di esperienza che trainasse i diamanti più grezzi. E che in campo trainasse il Palermo almeno ai sedicesimi di Europa League.
Zamparini, invece, è spesso incoerente. Tranne che su una cosa: il mercato. Ieri un giornalista gli chiedeva se i nuovi, Andjelkovic e Kurtic, sono già pronti per il campionato italiano. Risposta: 'Bacinovic e Ilicic lo erano?'. Qui sta il busillis: non si può sempre fare tredici. E soprattutto non si possono risolvere problemi impellenti giocando la schedina. Il Palermo, in questo momento, si trova in una situazione chiara: ha bisogno di innesti esperti, scafati, che abbiano già passato la fase di stallo. Con i titolari, quella rosanero è sicuramente una squadra da quarto posto, che andrebbe suggellata con due-tre arrivi di livello. Una chimera. A gennaio approderanno in Sicilia altri ragazzi di belle speranze da far camminare sulle strade intraprese da Kasami, Rigoni, Glik e compagnia cantante.
Chi ha ragione tra l'allenatore e il presidente? Salomonicamente diremmo tutti e due. Da un lato Rossi che si sente vicino a toccare il cielo con un dito. Dall'altro il presidente, assillato dalle ovvie logiche economiche, che il cielo lo tiene lontano con la sua perseveranza, a volte perniciosa. A meno che gli dei del calcio non aiutino con un altro tredici. Uno status quo, quello tra Rossi e Zamparini, destinato a rimanere tale, a meno di clamorose coincidenze da schedina. All'orizzonte, però, potrebbero presto stagliarsi dei nuvoloni neri. Idee in contrasto, progetti discordanti come la pace e la guerra, che il più delle volte portano a un unico epilogo: la separazione. Quella che noi, per il bene del Palermo, non ci augureremmo mai. Questione di stima. E di coerenza.