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    Palermomania:| Rivoluzione alle scrivanie

    Palermomania:| Rivoluzione alle scrivanie

    Il Palermo pensa già al futuro, giacché l'appendice di questa stagione - già sostanzialmente conclusa - ha poco da dire, solo statistiche da riempire. Come suggerivano le sfere di vetro la scorsa estate, è stata la proverbiale annata di transizione; chiamatela pure né carne né pesce, in termini pratici è stato un campionato di assestamento post-rivoluzione. Il limbo trainato dall'inerzia, però, non è l'habitat di Zamparini, che scalpita come un orso affamato: la mediocrità non gli piace, lui vuole di più.

    E allora cova sotto la cenere il fuoco di un'altra rivoluzione, più di scrivania che di campo. La squadra dirigenziale sarà rimpinguata. Non solo Panucci nel suo ruolo borderline, che parte dalla carica di responsabile dell'area tecnica per sconfinare dappertutto, dal contatto con allenatore e giocatori fino al mercato. Laddove continuerà ad allungare le sue mani Cattani; stavolta in loco, perché tornerà a viaggiare, a fermarsi anche un mese alla bisogna, per scovare i nuovi talenti da svezzare e poi sfaccettare.

    Il segreto di Pulcinella, poi, è il ritorno di Perinetti. Zamparini adombra un ruolo da vice-presidente che curerà i rapporti con la Federazione et similia, ma è impensabile che l'attuale dg del Siena - una vita spesa sul mercato - non metta becco su acquisti e cessioni. Lo farà, certo che lo farà. E probabilmente si porterà dietro Daniele Faggiano, suo uomo di fiducia già a Bari. Di uomini del presidente ce n'è ancora: dal numero due Micciché all'amministratore delegato Sagramola, senza dimenticare le maestranze di viale del Fante. Una squadra nutrita, un bell'organico che dovrà armarsi di collaborazione e buon senso per risollevare le sorti del Palermo. Perché vivacchiare a centroclassifica a Zamparini non piace per niente.

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