Palermomania:| Pastore, il gioco di Zamparini
Nella prossima stagione Javier Pastore rischia di giocare per almeno sei squadre diverse. Da mesi il trequartista argentino rimbalza in un ping pong mediatico tra Chelsea, Manchester City, Real Madrid, Barcellona, Juventus e Inter. Con qualche fuori campo tra Milan e Malaga. Certe notizie sono come i carri del carnevale di Rio: bellissimi a vedersi, ma fatti di cartapesta. 'Mi sono rassegnato all'idea di perderlo' e 'per 50 milioni lo vendo' sono solo due frasi del campionario di Zamparini, mercante levantino che sta cercando di piegare una realtà a lui poco favorevole: al momento nessun club ha formulato un'offerta per il Flaco.
Il cruccio del presidente del Palermo è che il suo gioiello più prezioso è in basso nell'hit parade dei giocatori più desiderati: i vari Aguero, Neymar, Tevez, Sanchez e Giuseppe Rossi si sono fregati tutti l'uditorio. Di posto per Pastore non ce n'è più, e l'imprenditore friulano dovrà accontentarsi di molto meno dei 50 milioni che continua a sbandierare ai quattro venti pur sapendo - perché è una persona intelligente - che non li incasserà mai. Sia perché il valore di mercato del numero 27 non è quello, sia perché una grossa fetta della torta spetterà a Simonian, procuratore fenomeno del talento di Cordoba. I diritti federativi, ossia il potere di decidere il destino del giocatore, sono interamente nelle mani del Palermo; non sarà così per il ricavato della cessione.
L'impressione che ne viene fuori, facendo la tara al turbinio di dichiarazioni e smentite strategiche, è che sia Zamparini ad aver bisogno di vendere subito Pastore. Per camminare bene, il bilancio della società rosanero di anno in anno deve poggiarsi sulla stampella di una grossa plusvalenza. Un'estate fa è toccato a Kjaer e a Cavani, quest'anno il sacrificato sull'altare della salute delle casse societarie sarà solo Pastore. Almeno si spera. Zamparini, comunque, deve solo aspettare e incrociare le dita: il primo luglio si accenderanno i fari sulla Coppa America. Da Palermo, quantomeno nella stanza dei bottoni, auspicano che le luci più abbaglianti siano per qualcuno in particolare.