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    Palermomania: ogni maledetta Domenica

    Palermomania: ogni maledetta Domenica

    • Alberto Giambruno
    Partiamo dalla fine, ovvero dal discorso a metà campo – a gara abbondantemente terminata – di Eugenio Corini alla sua squadra. Tutti al centro del terreno di gioco, proprio tutti: “Siete forti, giocando così ce la possiamo fare” un estratto delle parole del ‘Genio’. Che non ha perso tempo per motivare i suoi ragazzi (non disdegnando qualche parolaccia, per spronarli) al termine di una partita che il Palermo non avrebbe meritato di perdere. Avete letto bene: a Firenze, in un campo ostico come il “Franchi”, la compagine rosa avrebbe meritato ben altro rispetto alla beffa rimediata a pochi secondi dal termine con la rete di Babacar. Un 'faccia a faccia' quello tra Corini e la squadra che ai più romantici ha ricordato subito “Ogni maledetta Domenica” con Al Pacino.

    Non sappiamo se a maggio sarà salvezza oppure no. Ma appare questa la strada da intraprendere, con un pizzico di incoscienza e tanta voglia di seguire il ‘comandante Eugenio’. E’ in casi come questi, infatti, che la squadra – alle prese con evidenti lacune qualitative – debba sopperire a ritmo di corsa, fatica e maglie sudate. Con la consapevolezza che non sia tutto perduto. Chi, invece, ha perso la sua di partita è la terna arbitrale. Un vero e proprio disastro, da una parte e dall’altra, per Giacomelli: due reti annullate ai viola, un calcio di rigore (con espulsione del difensore avversario) negato ai rosa sullo zero a zero e con quasi novanta minuti ancora a disposizione.

    Ma il bello (o, se volete, il brutto) del campionato è che non guarda in faccia nessuno. E adesso pone, inesorabilmente, alcuni scherzi del destino alla prossima giornata: il ritorno del grande ex Stefano Sorrentino al ‘Barbera’ e la prima di Corini tra la sua gente proprio contro il Chievo Verona. Un pubblico, quello rosanero, chiamato a gran voce anche dalla società di Viale del Fante, con prezzi scontati e curve a cinque euro: alla ricerca di una vittoria che manca da tanto, troppo, tempo. Per ripartire. Tutti insieme.

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