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  • Palermomania:| La rampa di Abel

    Palermomania:| La rampa di Abel

    I clamori dell'Arsenal, del Tottenham e del Siviglia sono garruli per adesso. Eppure in questa stagione Abel Hernandez era salpato col vento in poppa, seppellendo di palloni le reti dei campi di allenamento in Austria e segnando quattro gol in Europa League (tre nei play-off contro il Maribor). In campionato era partito titolare ma col pungiglione moscio nel 4-3-2-1 con Ilicic e Pastore trequartisti. Nemmeno un acuto prima di quel dolore lancinante che gli comunicava lo strappo in tre punti della coscia destra. Era il 31 ottobre 2010. Dopo oltre tre mesi di calvario, La Joya è tornata a luccicare a Lecce, trovando il primo gol in questa Serie A.

    Nel naufragio di Bologna, gli unici segnali positivi li ha lanciati proprio Hernandez, finalmente in campo per novanta minuti senza accusare fastidi. Gli manca la sua proverbiale brillantezza da gazzella, che arriverà giocando con continuità. Ecco il punto. I galloni da titolare. La tragicomica sfortuna del Palermo lì davanti ha risucchiato pure Miccoli, che ha stretto i denti per qualche settimana a causa di un tendine d'Achille lamentoso. Abel, di fatto, è rimasto l'unico attaccante a disposizione di Rossi; Paolucci sta rientrando solo adesso dopo una distorsione alla caviglia ma per l'allenatore è un travet. Le voci su bisbocce e libagioni sono state zittite: 'Come volete che faccia festa in casa quando con me ci sono i miei genitori?', si è difeso Abel, tornato in grande stile con delle pittoresche treccine che scimmiottano il sudafricano Pienaar.

    Ieri l'attaccante uruguaiano ha segnato due gol in amichevole ed è parso fulmineo, graffiante, come nella cresta della scorsa stagione, durante la quale segnò sette volte. Il gol al 'Barbera' gli manca da una decina di mesi: il 24 aprile, contro il Milan, tagliò in diagonale il povero Dida per il momentaneo 2-0 (la partita finì 3-1). Se si considera anche l'Europa, Hernandez è a quota cinque reti. Ancora in tempo per raggiungere la doppia cifra, un vezzo, una fregola di cui parla dalla scorsa estate. Sorridendo, un paio di settimane fa, l'ha ribadito: 'Arrivo a dieci e mi faccio biondo'. Dal suo parrucchiere, che deve essere un po' sopra le righe come lui, nel caso lo accompagniamo volentieri. E di corsa, in pieno stile Abel.

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