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    Palermomania:| L'esercito dei carneadi

    Palermomania:| L'esercito dei carneadi

    Ogni anno la stessa storia. Di ritorno da mezza Italia dove nessuno li ricorderà, l'esercito dei giocatori sotto contratto ma inutili alla causa Palermo si accatasta alla base. Una vera e propria legione di zavorre per il bilancio: Rubinho, Dellafiore, Raggi, Glik, Budan, tutta gente che non ha mercato ma che percepisce fior di stipendi. E come dimenticare i vari Bertolo, Joao Pedro, Lanzafame, Jankovic o Guana, che magari una sistemazione la troveranno. Non senza provocare, però, sbuffi al neo-ds rosanero Sogliano, che ha già capito come da Varese a Palermo il mondo possa cambiare in un secondo.

    Quando si arriva a certi livelli, la discriminante per certificare la bravura di un dirigente è la capacità di saper vendere. Sabatini, in questo senso, a Palermo ha fallito: non è mai riuscito a ricavare soldi dalla cessione dei carneadi, finiti gratis ad ammantarsi di naftalina da altre parti. Sogliano, ahilui, dovrà sudare le proverbiali sette camicie per sfrondare una rosa che rischia di assumere proporzioni grottesche. Toccherà a lui rimediare agli errori del passato: i nomi di Andelkovic, Darmian, Garcia e Kurtic dovrebbero bastare a riempire la casella. Imbarazzante il caso di Melinte, arrivato per intercessione di Zenga e ancora, 24 mesi dopo, triste scoria dell'interregno di burro dell'Uomo Ragno.

    Ancora una volta, il Palermo ha quasi ultimato la campagna acquisti con largo anticipo. L'appendice più naturale di questo - comunque intelligente - proposito è il fatto che gli altri club ci sguazzeranno quando si tratterà di rivolgersi alla bottega siciliana, piena fino all'orlo e per questo costretta a praticare i saldi di fine estate. Come tutte le stagioni, perché a Palermo certe brutte abitudini sono sempreverdi. A Sogliano l'arduo compito di cavare sangue dalle rape per poi investire su altri giocatori senza le stimmate del carneade. All'ombra di Monte Pellegrino ce ne sono già abbastanza.

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