Palermomania:| Il sergente Garcia
'Dalle patate non si tirano i fiori'. Le parole di Zamparini potrebbero essere l'epitaffio perfetto di questa stagione, mentre le truppe del 'de profundis' rosanero cominciano a far sentire i loro passi. Viene da chiedersi chi ha deciso di piantare tuberi e non germogli di calciatori, e le colpe, probabilmente, sono tutte o quasi del presidente. La resipiscenza ha fatto breccia troppo tardi, quando ormai il Palermo attende soltanto l'iniezione letale. Troppi calciatori modesti ti portano dritto in Serie B. Inutile girarci attorno.
In questo campionato, Santiago Garcia è stato uno dei giocatori più impiegati ora da Sannino, poi da Gasperini, dopo da Malesani, adesso ancora da Sannino. Non c'è bisogno di andare troppo lontano per trovare la cartina tornasole di ciò che non ha funzionato. Promosso dai tecnici, inesorabilmente bocciato dal campo, tristemente sbeffeggiato dai tifosi, che lo hanno fischiato perfino prima dell'inizio di Palermo-Genoa. Se non è un record poco ci manca. Eppure, giornata dopo giornata, lui era sempre lì. In barba a voti insufficienti e a improperi da stigmatizzare.
La colpa sarà mica sua? Assolutamente no. Certo che l'argentino di fesserie ne ha combinate tante, dall'autogol in casa dell'Inter fino al rigore regalato al Chievo. La scarsezza è palese, la sfiga anche; di sicuro non lo aiuta l'idiosincrasia del pubblico, che non vede l'ora di fischiarlo per ogni stop sbagliato o per un cross a casaccio. La colpa è di chi nel Palermo ce lo ha messo, depauperando quella fascia sinistra che fino alla scorsa stagione era di un mostro sacro come Balzaretti. Di recente Garcia ha cambiato procuratore, una prova di addio. Sicuramente nessuno lo rimpiangerà. Dopotutto dalle patate non si tirano fiori. Al massimo, come in questo caso, qualcuno avvizzito.