Palermomania:| Il marito e la moglie
Il tifo, che è una cosa tanto di pancia quanto di cuore ma sicuramente non di testa, non ha confini, campanilismi o territorialità. Ecco perché non ci si dovrebbe mai risentire se un palermitano tifa Inter, Juventus o Milan. Eppure c'è qualcuno che continua a farlo. Democrazia variopinta, che per fortuna ancora regge - o quantomeno prova a farlo - anche lo sport. Di ramificazioni davvero strane di questo sentimento libertino, però, ce ne sono parecchie. Pensate a quel marito che per fare un dispetto alla moglie si evira. Metafora grottesca ma non tirata per i capelli, giacché a Palermo sta serpeggiando uno strano sentimento.
In virtù dell'amore incondizionato per Rossi, qualcuno sussurra a bassa voce che domenica pomeriggio tiferà per la Fiorentina. A bassa voce, perché in fondo sa che non c'è da andarne fieri. In questo modo il maestro Delio, argomenta l'accusa, potrà gustare freddo il piatto della vendetta nei confronti di Zamparini, reo di averlo trattato senza i guanti bianchi come avrebbe meritato. Ma ci pensate? Arrivare ad augurare il 'male' - sportivo, s'intende - a se stessi affinché si chiuda il cerchio di una pseudo-giustizia morale.
Questi tifosi sicuramente particolari sono dei moderni Tafazzi, che si torturano le parti basse provando piacere. Sono quelle estremizzazioni che, come in tutte le cose, non producono mai buoni frutti. Delio Rossi, indubbiamente, merita tutto l'affetto e la stima possibili per quanto ha seminato e purtroppo non raccolto a Palermo, con doloroso riferimento alla finale di Coppa Italia. In altre parole, ci auguriamo soltanto che il pubblico rosanero gli riservi il giusto tributo, senza per questo degradare nell'autolesionismo.