Palermomania:| Il germe della confusione
Su una sola cosa non c'è dubbio: è il momento più nero della stagione. Quattro sconfitte consecutive con 14 gol sul groppone, il nulla offensivo da 312 minuti e nessun segnale di ripresa. Di solito, quando si cambia allenatore al crepuscolo della stagione, lo si fa per scatenare una scossa emotiva nel gruppo. Invece lo stato d'animo del Palermo è uno specchio d'acqua limpida e serafica, un elettroencefalogramma piatto. Ed è questo che preoccupa di più. Le prime scelte di Cosmi, peraltro, lasciano un fiume di perplessità.
Il tecnico perugino si è presentato alla stampa con l'asserzione 'io non gioco con due trequartisti. Con me Ilicic farà l'interno'. Domanda: ma da che mondo è mondo, non bisogna adattare il modulo ai giocatori e non il contrario? A Maribor, lo sloveno giocava da esterno con licenza poetica di accentrarsi per liberare la dinamite del suo sinistro; il nuovo abito che vuole ritagliargli Cosmi lascia addosso le scorie dei compiti di copertura, imprescindibile per gli equilibri di squadra. E Ilicic, guarda caso, si dimenava come un pesce fuor d'acqua incorrendo nell'ira dell'uomo del fiume. Domanda due: come fa l'ispido Serse a sostenere convinto che 'Migliaccio è il cervello della squadra'? Chiedere al mediano campano di impostare la manovra è come chiedere ad Andelkovic di fare il centravanti. E contro la Lazio si è visto.
A proposito di Andelkovic, e più in generale della difesa, per quattro volte quest'anno il Palermo ha giocato a tre dietro e per quattro volte ha perso. Solo un caso? Diremmo di no: i centrali in organico sono troppo lenti per quel tipo di impostazione tattica. Chiudiamo sollevando un altro interrogativo. All'Olimpico, com'è giusto che sia per dovere di cronaca, le telecamere hanno fatto stalking con Cosmi, immortalando quelle che di solito restano acri elucubrazioni da campo. 'Ma chi fa gol?', ha chiesto rivolgendosi ai suoi collaboratori. Bella domanda; ma non dovrebbe essere lui a fornire la risposta?