È successo, succede e succederà ancora. I calciatori, del resto, sono giovani - giovani che però hanno tutto - e come tali sbagliano. Troppo facile dire che ‘sono professionisti, e loro queste cose non dovrebbero farle’, ma Bertolo ha alzato troppo il gomito quando era in vacanza. La società non può monitorare i suoi tesserati 24 ore su 24, specialmente quando non sono in programma allenamenti. Se si fosse trattato di qualche bicchiere extra e basta, la spiacevole querelle si sarebbe chiusa senza troppi clamori, ma Nicolas ha esagerato, fuggendo agli agenti, peraltro imboccando un tratto di strada contromano, e inveendo contro uno di loro.

Un gesto da stigmatizzare nel modo più deciso, senza falsi moralismi. E Bertolo deve essere punito a norma di legge come un cittadino qualsiasi. Ma occhio a non demonizzarlo. Per i tifosi, il collegamento tra le (eventuali) prestazioni negative e le notti brave è quasi fisiologico, ma Nicolas - assicuriamo - è davvero un bravissimo ragazzo. Zamparini non è retorico quando lo dice. Molto più perbene di tanti altri giocatori che a Palermo hanno fatto il bello e il cattivo tempo. Di notte.

Dopotutto, Bertolo non ha 50 anni, quando il senso di responsabilità deve sopprimere tutto il resto. Ma nemmeno 15, quando le ragazzate vengono derubricate per la giovane età. A 26 anni, quando sei già padre di due bambine, il mondo inizia a girare nell'altro verso, quello della serietà meno la goliardia. Al netto delle dichiarazioni ai giornali, adesso, la società gli comminerà una sanzione interna - presumibilmente una multa - e gli farà una bella lavata di capo. Bertolo non la passerà liscia, anche per non far passare il messaggio sbagliato al gruppo. L'importante è capire: errare è umano, perseverare è diabolico. (Ri)alzare il gomito, poi... non ne parliamo.