Palermomania:| Fate piano, non svegliateci
Fino a poche settimane fa, il buco nero della depressione era più largo del buco dell'ozono. Le lacrime rigavano il volto di Brichetto, l'ultimo dei rosanero, mentre ora sui visi dei palermitani si allungano soltanto sorrisi. Chi corre da dietro ha più slancio, si dice così, ecco perché il Palermo per adesso sta meglio di Siena e Genoa. Eppure il Genoa era la squadra che più di tutti si era rinforzata a gennaio, aveva fatto punti a Torino con la Juve e a Parma, mentre adesso non ne imbecca una. Il Palermo, di contro, ha vinto due partite di fila come non succedeva da quasi un anno e mezzo. E Ilicic ha imbeccato due giornate consecutive di grazia, come forse non era mai accaduto. No, scherziamo.
Torna in mente il 29 maggio 2011, quando la carica dei 40mila invase Roma all'assalto della Coppa Italia. Domenica i tifosi al 'Barbera' saranno un po' di meno, si spera sui 30mila. L'obiettivo a corto raggio - una vittoria per proseguire nella durissima lotta salvezza a tre - è meno importante, quello di lungo periodo lo è anche più di un trofeo, perché la Serie A è un patrimonio non surrogabile. Di equivalente, quasi quasi, c'è l'entusiasmo, che in città sembra aver sfiorato quel meraviglioso apogeo di due anni fa. Da allora, finora, soltanto dispiaceri e fiale di fiele. Scusate il gioco di parole da vanesi, ma la pillola dell'entusiasmo l'abbiamo ingoiata anche noi e ci viene da fare i fighi, un po' come Ilicic che domenica a Genova ha ingoiato gli avversari.
L'astio sembra messo da parte, i dischi incisi coi 'de profundis' sono finiti in soffitta, gli insulti da stigmatizzare perché rivolti alla persona si sono tramutati in urla di gioia, Sannino da allenatore tutto sbagliato (ma erano passate sole tre giornate…) è diventato la testa di ponte della rivoluzione, un incantatore di serpenti che al giovedì, nell'allenamento a porte aperte, si guadagna gli applausi con un tacco volante da numero 10. È la bellezza scenografica del calcio, che ti abbatte e poi ti sorride. Eravamo noi i primi a credere che la salvezza fosse impossibile con una squadra tanto moscia, adesso ci siamo ricreduti. Magari il Palermo retrocederà lo stesso, ma per ora non svegliateci.