Calciomercato.com

  • Getty Images
    Palermomania:| Dybala? Andiamoci piano...

    Palermomania:| Dybala? Andiamoci piano...

    Cuccioli di campione crescono. Ecco, siamo già partiti in quota: Paulo Dybala non ha ancora fatto vedere niente. Eppure in questi giorni i titoli della carta stampata o le mirabilie radio-televisive hanno investito in pieno il nuovo attaccante del Palermo, un piccoletto di nemmeno un metro e settanta ancora 18enne. Talmente piccolo e imberbe che ai giornalisti è sembrato di trovarsi di fronte un adolescente in piena tempesta ormonale. Qualcosa di scatenato effettivamente Paulo ce l'ha davvero, se al primo allenamento ha sfoggiato sforbiciate e alla prima partita, seppur amichevole, ha incantato con un gol d'antologia. Scatto a infilare tre difensori avversari e pallonetto di sinistro sul secondo palo: una rete d'attaccante di razza, con tanto di pedigree.

    Subito dopo dai un'occhiata alla data di nascita - 15 novembre 1993 - e ti chiedi se il ragazzino non abbia le stimmate del predestinato. Soltanto Sannino e il suo vice Baiano si sono affrettati a placare l'esaltazione generale: 'Dybala ha delle doti e in futuro farà parlare di sé, ma diamogli il tempo di conoscere il calcio italiano', ha tagliato corto l'allenatore. E l'ex attaccante della Fiorentina, felicemente sorpreso, gli ha fatto eco. Con un ghigno ad allungarsi sul viso: 'Ci vuole tempo, ma Paulo ha qualità importanti - ha ammesso Baiano -. Non mi riferisco al fatto che abbia segnato, ma al tipo di gol: lo avrebbe realizzato anche contro Buffon, perché molti tirano forte addosso al portiere, lui invece si è ritagliato lo spazio, si è creato l'occasione davanti al portiere e ha tentato quella conclusione. È un gol da attaccante puro, alla Montella'.

    Volente o nolente, l'entusiasmo ti coglie prepotente quando vedi all'opera questo gioiello, uno dei talenti più cristallini d'Argentina sottratto alle grinfie di Manchester City, Real Madrid e Inter. Allo staff tecnico, nonché ai dirigenti, spetta il compito più difficile: proteggere il bambino d'oro, evitare che si monti la testa leggendo il suo nome urbi et orbi. Ai giornalisti, di contro, la manna dal cielo: troppo facile scatenarsi in lodi sperticate, ma se si vuole bene a Dybala e al Palermo bisogna attenderlo, perdonargli le inevitabili battute a vuoto o gli errori marchiani. Perché stavolta il club rosanero sembra averci visto giusto per davvero... anzi no, fermiamoci: se è vero com'è vero che il tempo è galantuomo, Dybala avrà tutto il tempo di far parlare di sé. Sannino docet.

    Altre Notizie