Palermomania:| Come sarebbe bello se...
...Zamparini, come gli suggeriva Corini qualche giorno fa, si godesse i magnifici risultati del suo Palermo senza fare il malmostoso. Sarebbe bello se il presidente guardasse Rossi con gli occhi vispi e sereni di chi pensa a progettare il futuro piuttosto che a rimestare il passato. Magari facendogli i complimenti, perché il suo lavoro è il più fruttuoso nella storia rosanero, numeri alla mano. Ci piacerebbe molto se il patron utilizzasse il veicolo della stampa senza bordarlo di decalcomanie polemiche che bussano in maniera veemente sulle spalle seppur larghe di Rossi. Le parole non toccano le ossa; le spezzano. Come sarebbe bello se Cavani adesso giocasse all'estero e non al Napoli e se Zamparini ammettesse di aver sbagliato a non dotare la squadra di seconde linee adeguate. Sarebbe meraviglioso se il numero uno annunciasse che nessun gioiello sarà venduto a fine stagione, nemmeno se lo chiederà. Che poi è lo scoglio dietro cui nascondersi puntualmente per non fare arrabbiare i tifosi.
E invece il Palermo si trova come sempre nel suo limbo, gioia e dolore spremute dal matrimonio con Zamparini. A due punti dalla zona Champions, a due giorni dalla sfida contro una Viola stinta nell'organico e nell'animo. E, fatalità, potrebbe essere proprio la decadente Fiorentina a depredare il Palermo portandosi via Rossi in estate. Dopo che Zamparini l'incontentabile gli ha fatto (pardon, gli farà) le scarpe, il sontuoso Delio potrebbe camminare fino a una piazza dove il presidente le scarpe gliele regala. Fra tante esaltanti vittorie e qualche deprimente sconfitta, il refrain si è ripetuto costante, ogni volta con qualche goccia di fiele in più. Qualche altra goccia e chissà che il vaso non trabocchi prima della fine del campionato. A Rossi potete toccare tutto ma non la sua dignità. Lui vorrebbe solo poter lavorare senza il pericolo di beccheggi presidenziali: soltanto tutela e la possibilità di far figliare sul campo le sue idee.
Come sarebbe bello se presidente e allenatore, che uniti potrebbero portare il Palermo davvero in alto, si sedessero insieme a un tavolo a sancire la pace. Una pace auspicata da tutte le parti: mai tifosi, giocatori, giornalisti hanno sottoscritto un plebiscito bulgaro virtuale in favore di un allenatore. Come sarebbe bello il tavolo della pace, dove si potrebbe banchettare felicemente brindando al successo rosanero. E invece no. Probabilmente sarà un pasto frugale, l'Ultima cena. Che poi è un'opera di Leonardo da Vinci. Vinci, vicino Firenze. Si torna sempre lì, è una strada senza uscita.