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    Palermo, Zamparini: 'Iachini non credeva nel gruppo. Volevo Guidolin e Foschi. Maresca? Prenderemo provvedimenti'

    Palermo, Zamparini: 'Iachini non credeva nel gruppo. Volevo Guidolin e Foschi. Maresca? Prenderemo provvedimenti'

    Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, ha parlato a Radio Kiss Kiss dell'esonero del tecnico Giuseppe Iachini: "La decisione è stata sofferta, ma guardando le ultime partite della squadra si può capire. Il Palermo da prendendo una brutta china e lo stesso allenatore non credeva nel gruppo fin dall'inizio. La gara contro il Napoli è stata vergognosa. Ho una certa esperienza e so riconoscere quando un tecnico non ha più il polso della situazione. Il successo con il Chievo ci ha dato punti importanti, ma il gioco non convince. La decisione è stata presa non con Gerolin, ma con altri consulenti".

    SUL FUTURO -  "Lasciare a casa un amico come Iachini è difficile, è un giorno triste per me. Ho chiesto ad alcuni consulenti ma la situazione del Palermo mi preoccupava tantissimo vista la classifica. Il gioco non mi è piaciuto. Mi dispiace tanto per Iachini che farà sicuramente bene, la società ed io non eravamo in sintonia e l'uscita sui media relativa alla campagna del Palermo non è stato consono alle mie abitudini. Il Palermo non è scarso ma nemmeno top, prenderò 3-4 elementi. Porterò il Palermo al top perché costruirò anche lo stadio e il centro sportivo in tempi brevi. Sento sempre Foschi, se fosse stato libero avrebbe lavorato bene in team con me e Gerolin. Mi auguro che arrivi negli anni prossimi".

    SU GUIDOLIN - "Avevo chiesto a Guidolin di tornare ma non vuole allenare. Ho scelto l'allenatore più utile e che conosce la piazza. Lo ringrazio per aver accettato l'incarico. È mancato l'entusiasmo. Maresca? Prenderemo dei provvedimenti, ho parlato con Pastorello. Prima della scelta di Ballardini ho parlato anche col capitano. Iachini l'ho lasciato a casa perché la squadra non giocava a calcio. Ho cambiato il giudizio da Napoli in poi, non ero deluso per il risultato ma per atteggiamento dell'allenatore e della squadra. Io voglio collaborazione, non conflitto".


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